Per i Corsi della Biblioteca sarebbe stato opportuno procedere con un avviso pubblico. Questo è quanto abbiamo dichiarato alla stampa, facendo seguire una mozione in Consiglio comunale.
Se la Maggioranza, respingendo la nostra mozione, avesse dato una lettura meno frettolosa e di parte della relazione del Segretario comunale, si sarebbe accorta che, pur affermando la legittimità della delibera di Giunta (che si limita a concedere al soggetto privato l’uso di una sala della Biblioteca), la relazione non esclude affatto che l’Amministrazione avrebbe benissimo potuto seguire una procedura di evidenza pubblica. Vi è scritto infatti che “la possibilità, da parte dell’ente comunale, di avvalersi di tale tipo di procedura – poiché ispirata a regole di trasparenza e non discriminazione – sembra rientrare nell’ambito della mera opportunità”.
Da parte nostra non abbiamo mai parlato di “illegittimità” della delibera della Giunta, né abbiamo mai pensato di fare qualche ricorso giudiziario (come è noto, gli appassionati delle procedure giudiziarie siedono tra i banchi della maggioranza).
Noi, invece, come è nostro preciso dovere, abbiamo posto un problema POLITICO: l’Amministrazione comunale, pur potendo, in un’ottica di “trasparenza e non discriminazione” (per usare le stesse parole del segretario comunale), agire in maniera diversa, consentendo a più soggetti di partecipare, ha deciso un affidamento diretto e discrezionale ad un soggetto privato (che, peraltro, non ha alcun legame col nostro territorio… e non è una novità).
Anche la questione dei costi per gli utenti è poco trasparente, visto che si parla di uno “sconto” ma non si indica la cifra di partenza e non vi è traccia di un listino prezzi.
E quindi, per un’Amministrazione, che in campagna elettorale ha fatto della trasparenza una bandiera, la cantonata è proprio grossa.
Il Segretario comunale, inoltre, si preoccupa di precisare che il Giudice Amministrativo ha da tempo affermato il principio della gara pubblica anche in caso di “assegnazione di un bene pubblico suscettibile di sfruttamento economico”. Nel caso in questione, poiché è pacifico che i corsi saranno a pagamento per l’utenza, parrebbe realizzarsi proprio un caso di assegnazione di un bene pubblico per un utilizzo economico e non certo gratuito.
Sempre a proposito di cantonate e di trasparenza, c’è anche un’enorme contraddizione tra quanto emerso dai comunicati stampa, cioè che l’Amministrazione Ippolito avrebbe conferito al C.F.O.P. “Don Tonino Bello” il compito di organizzare queste attività, e quanto affermato dal Segretario comunale, cioè che l’Amministrazione si è solo limitata a concedere l’utilizzo di una sala della Biblioteca.
Per quanto riguarda la questione della sede accreditata, noi abbiamo sollevato il problema che, da quanto ci risulta, il Centro di Formazione ed Orientamento Professionale “Don Tonino Bello”, è accreditato per svolgere corsi di Formazione professionale in via definitiva, per la sola sede di Andria (e non per quella della Biblioteca). In Consiglio l’Assessore ha dichiarato che la sala della Biblioteca è accreditata come “nuova sede temporanea per corsi ed esami”. Noi, per fare ulteriore chiarezza, nell’interesse degli utenti, faremo ancora degli approfondimenti.
Infine, all’AVV. LUIGI IZZINOSA (che non risulta essere il legale rappresentante del C.F.O.P. “Don Tonino Bello”), precisiamo di non avere mai scritto, né nel nostro comunicato stampa né nella mozione consiliare, che il loro ente non sarebbe “consono a svolgere tale compito” o che “il risultato finale di questa situazione sarebbe un’illusione per la cittadinanza Crispianese” o che le loro certificazioni “sarebbero prive di valore alcuno”. Tali affermazioni sono evidentemente frutto solo della sua interpretazione, peraltro sbagliata, del nostro comunicato. Riguardo, invece, alle sue considerazioni politiche sul nostro modo di fare opposizione, pur apprezzando la sua passione per le vicende politiche crispianesi, diciamo in tutta sincerità che il nostro interesse è pari allo zero.
P.s.
Anche questa volta la documentazione ai Consiglieri di Opposizione è arrivata solo qualche minuto prima del Consiglio comunale, non consentendo di avere tutti gli elementi per la discussione. “Trasparenza e legalità” si vedono anche da queste cose.
Fonte: Gruppo consiliare Paese Futuro