Le sessioni di bilancio nella vita di un comune sono quelle più importanti. In esse sulla base di un programma, a preventivo, si stabiliscono i tributi, le altre entrate e si finalizza la spesa; a consuntivo si valutano la gestione l’efficacia e l’efficienza dell’attività svolta. I cittadini che sono i principali azionisti dell’ente comunale devono poter dire la loro prima, attraverso la programmazione partecipata e, dopo, sentita la rendicontazione sociale. Questa è trasparenza!
Su questa parola Ippolito e i suoi hanno basato tutta la campagna elettorale un anno fa.
Il 29 aprile in un’aula consiliare deserta si è celebrato il consiglio comunale sul conto consuntivo 2013. Non ne ha saputo nulla nessuno. Pare che i manifesti siano stati coperti per errore prima che l’evento avesse corso…
Così, all’insaputa dei più, l’assessore Paciulli ci ha detto che le casse del comune registrano un disavanzo di 345.000 euro e che la cosa non è molto grave, anzi l’ amministrazione Ippolito dice: siamo stati bravi!!!
A novembre, durante l’approvazione del Bilancio preventivo 2013, noi di Paese Futuro avevamo sostenuto che era del tutto impossibile che le entrate per tributi (i cosiddetti “accertamenti”) potevano essere di 900.000 euro e che occorreva verificare quante delle cartelle esattoriali messe a ruolo sarebbero state passibili di annullamento e che con le difficoltà economiche dovute alla crisi era una previsione del tutto improbabile. Avevamo invitato l’amministrazione Ippolito ad una maggiore prudenza nelle previsioni di delle spese, visto che già il bilancio della Crispiano Servizi Locali evidenziava ben 117.000,00 euro di disavanzo anche a causa delle attività svolte impropriamente dal personale per l’estate crispianese.
A consuntivo scopriamo che tale disavanzo al 31.12.2013 è di 135.000 euro , contribuendo a rendere più pesante il disavanzo comunale.
Ci siamo addentrati nelle cifre dei singoli capitoli e abbiamo rilevato che le entrate da trasferimenti dello Stato erano state maggiori che negli anni precedenti e che in quegli stessi anni non si erano contratti mutui. I progetti erano stati finanziati spesso a costo zero per le casse comunali o con compartecipazioni a bassissima percentuale.
A proposito del presunto “buco” lasciato dalla precedente amministrazione lo stesso Paciulli ha fatto capire che sono cose che “si scrivono sui volantini, ma non torniamo sul passato, andiamo avanti verso il futuro evitando le polemiche”. Quindi effettivamente il buco non c’era!
Gli uffici finanziari del comune, inoltre, sono stati invitati dall’assessore a “ripulire” il bilancio dai residui attivi e passivi riguardanti gli ultimi cinque anni e inserirli nel Conto del patrimonio come entrate di dubbia esigibilità. I residui attivi ammontano a 2 milioni e più di euro. Nel nostro intervento in consiglio abbiamo con forza ribadito che i tributi devono essere pagati da tutti: è una questione di giustizia. Se non si persegue una politica di recupero mirata si realizza una sorta di condono occulto e chissà magari qualche furbo se la gode.
Allora il buco non c’era, ma il disavanzo oggi è certo. Dobbiamo ricordare che questa amministrazione ha tardivamente e male partecipato al bando del Decreto del fare del governo Letta e che aveva perduto un finanziamento di 575.000 euro che avrebbe risolto alcuni gravosi problemi di messa a norma della scuola Giovanni XXIII. E che se avesse vigilato e fosse stata più tempestiva (il Decreto del fare era di giugno e la scadenza per la presentazione dei progetti era fissato per il 15 settembre!) poteva provare ad accedere ad altri finanziamenti e così risolvere quanto prima i problemi di tutte le strutture scolastiche.
Per ora il ricorso al TAR contro l’esclusione dalla graduatoria ci è già costato circa 5000 euro di spese legali e non siamo nemmeno in lista di attesa tra i non ammessi, mentre si apprende dalla stampa nazionale che la graduatoria potrà scorrere grazie al rifinanziamento con ulteriori 300 milioni.
C’è poco da essere allegri. Il futuro si presenta in salita dovendo recuperare il disavanzo e insieme ottemperare alle prescrizioni dei vigili del fuoco per le quali restano gli ultimi sei mesi di possibile proroga. E fioccheranno multe a carico dei responsabili delle omissioni.
Siamo molto preoccupati e per le motivazioni che qui abbiamo sintetizzato noi di Paese Futuro abbiamo bocciato la delibera di approvazione del conto consuntivo 2013!
Fonte: Gruppo Consiliare Paese Futuro