cultura : “GIORNATA DEL RICORDO”: IN SALA CONSILIARE UNA TRE GIORNI DI APPROFONDIMENTO.

In occasione della giornata del RICORDO, l’assessorato alla Cultura e Istruzione del Comune di Crispiano, ha organizzato una tre giorni di riflessione e approfondimento culturale.
Il “Giorno del Ricordo” è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno e istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, per commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
Un tempo la parola foiba apparteneva quasi esclusivamente al linguaggio degli abitanti del Carso, ai geologi e agli speleologi mentre oggi, è più conosciuta ma non ancora quanto sarebbe invece necessario, come sinonimo di tragedia.
All’indomani della resa delle truppe germaniche in Italia, firmata il 29 aprile 1945, su tutto il territorio orientale italiano si avventarono la furia e le mire annessionistiche delle truppe guidate del maresciallo Tito.
Così iniziò una feroce oppressione e pulizia etnica degli italiani tramite le foibe e i campi di concentramento jugoslavi.
Le vittime dei titini erano condotte, dopo atroci sevizie e violenze, nei pressi della foiba (dal friulano foibe, dal latino fovea, ossia “fossa”, in geografia fisica uno dei tipi di dolina, particolarmente numerose nella regione istriana) molte erano spogliate e stuprate e qui gli aguzzini, non soddisfatti dei maltrattamenti già inflitti, bloccavano i polsi e le caviglie con del filo di ferro stretto con delle pinze e successivamente legavano le persone una ad una, generalmente fino a farne una fila di dieci, per poi sospingerle nel baratro davanti ai loro occhi.
Di solito i massacratori sparavano una scarica di mitra al primo della fila, che faceva rovinosamente cadere nella foiba tutti gli altri.
Sul fondo, chi non trovava la morte dopo un volo di decine, a volte centinaia di metri, continuava ad agonizzare tra gli spasmi e le urla procurate dalle ferite e dalle lacerazioni causate dagli spuntoni di roccia durante la caduta.
Le foibe più note per questi usi barbari sono quelle di Basovizza, Monrupino e Opicina.
Secondo alcune ricerche le vittime delle foibe furono all’incirca diecimila alle quali vanno aggiunti le migliaia di deportati nei campi di concentramento jugoslavi, molti dei quali non fecero più ritorno.
Inoltre vanno anche enumerati i ben 350.000 italiani, che fuggirono a varie ondate dando vita a un grande esodo, da quelle zone insanguinate, per rimanere italiani e ricostruirsi in Italia una nuova vita.
Il programma storico-culturale di approfondimento è suddiviso in tre giornate e avrà inizio lunedì 10 febbraio alle ore 11.00, nell’aula consiliare del Comune, con gli interventi del Presidente del Consiglio, Francesca Millarte, l’Assessore alla Cultura, Giuseppe Delfino, il vice Sindaco, Stefano Liuzzi e lo storico prof. Pietro Speziale, che argomenterà la tragedia delle foibe a cospetto delle quinte classi della scuola P. Mancini accompagnati dal Dirigente scolastico Anna Sgobbio.
Martedi 11 febbraio, sempre alle ore 11.00, dopo gli interventi istituzionali, toccherà all’avv. Renato Perrini, accogliere le terze classi dell’istituto F. Severi accompagnati dal dirigente scolastico Nicola Latorrata.
A concludere la tre giorni sarà il prof. Angelo Carmelo Bello che dopo i saluti istituzionali, argomenterà i tragici eventi storici a cospetto degli alunni delle quarte classi dell’istituto superiore E. Morante accompagnati dalla loro Dirigente scolastici Concetta Patianna.

Fonte: addetto stampa Comune di Crispiano