Il corto e il lavoro al femminile che cambia – camfemlav

È stato sufficiente un incontro ravvicinato, divenuto costante nel tempo, con una donna rumena ad indurre alla riflessione sul concetto lavoro e sul diverso significato che ciascuno gli attribuisce: Aurelia da anni chiede l’elemosina per strada, solo da poco risulta maggiormente integrata nel contesto tarantino, una mattina Ella a Giuseppina riferisce ho iniziato appena ora a lavorare. Nasce così l’evento CAMFEMLAV – cambia al femminile il lavoro – rivolgendosi a giovani (e non) registi che si sono cimentati su un tema singolare il lavoro femminile: dalle attività artigianali a domicilio e nelle fabbriche dell’800 al lavoro precario odierno – lo stesso reso nei vicoli della città quale l’artista di strada, i venditori di ombrelli o di chi elemosina. Il corto diventa l’emblema anche delle due serate conclusive di CAMFEMLAV; esso viene utilizzato come strumento creativo. È ormai tecnologicamente avanzato, capace in pochi istanti e con fotogrammi sequenziali di fare sintesi espressiva su movimenti di donne, su LAVORI ATAVICI e MODERNI, su vissuti personali spesso drammatici. Il corto coglie, se ben prodotto, l’essenza della vita caratterizzandone la staticità di alcuni momenti e la dinamicità di altri nell’agire quotidiano. Esso è linfa per chi lo crea e lo esprime, per quanti ne beneficiano in contenuti e messaggi, pone dubbi ed interrogativi, fa sognare lasciando intravedere la speranza, mescola suoni e colori a danza e dolori, rivoluziona gli eventi della vita facendo sì che gli stessi si accompagnino alla libertà di pensiero ed azione. Ricorrono in esso agiti che non vorremmo forse esprimere ma sui quali si adagia, adattandosi, la fragilità umana femminile. Immigrazione ed integrazione, abusi e prostituzione, agi e disagi, destabilizzazione e fuga rivoluzionaria, storie che dividono ed uniscono, storie che raccontano ed idealizzano, storie vere ed irreali che parlano di noi, voi e dell’umanità. Tre le CATEGORIE previste dal BANDO:
1) costruzione di ambientazioni lavorative che focalizzano l’attenzione su un determinato periodo storico e/o una specifica attività lavorativa capace di esprimere e rappresentare le peculiarità del momento
2) libera produzione del corto potendo trattare il tema del lavoro nelle sue diverse sfaccettature senza alcun limite temporale ed occupandosi di più attività lavorative
3) focalizzazione del corto sulla realtà lavorativa pugliese nella sua evoluzione e nei modi e nelle forme ritenute le più opportune
La giuria, composta dal presidente Massimo Causo critico cinematografico, Giancarlo Luce attore e regista teatrale e Massimo Ladiana presidente dell’Associazione MAXCavallo, così ha decretato:
Per la 1° categoria il corto vincitore è:
LO ESTIPULANDO (Le regole) di K. & J. Prada con la seguente motivazione
Per la capacità di rappresentare un momento drammatico purtroppo ancora ricorrente nella ricerca e nelle relazioni di lavoro concentrandosi problematicamente su una fragile figura femminile
Per la 2° categoria i corti vincitori ex equo sono:
LAVORO! Quando la diversità è valore di Paolo Pisanelli con la seguente motivazione
Per la capacità di far emergere 5 spaccati di vita nel percorso di riscatto dal disagio alla inclusione sociale e lavorativa componendo il quadro di una società che con Basaglia supera lo stigma
E BERTA FILAVA di Mattia Petullà con la seguente motivazione
Ritratto poetico e delicato di un sud immobile ed opprimente nel quale si inserisce la presenza destabilizzante di una badante che innesca una fuga rivoluzionaria degna dell’immaginario zavattiniano
Per la 3° categoria non è stato designato alcun corto vincitore
Il Premio Speciale viene attribuito al corto ANNA e VIOLKA di Rossella Piccinno per la sensibilità con cui affronta il tema dell’immigrazione e dell’integrazione attraverso la storia umana e lavorativa di una badante polacca inserita in una famiglia del salento
Menzione senza premio a VIOLETTA, la CORTIGIANA di Davide Casals-Roma perché interpreta con maestria e simpatia la speranza che il lavoro più antico del mondo possa cambiare grazie ad una maggiore fiducia nei rapporti umani
Gli eventi di CAMFEMLAV – 1° Festival nazionale di corti sul lavoro al femminile che cambia – ben si coniugano con la valorizzazione del territorio jonico e, pertanto, le location prescelte per accoglierli sono state:
– la masseria Quis ut Deus di Crispiano, nella cui serata del 13 luglio 2012 sono stati proiettati e proclamati i corti vincitori e menzionato senza premio (il corto emblematico del più antico lavoro femminile: la prostituzione)
– il Gabbiano Hotel che il 15 luglio 2012 – sotto il cielo stellato e circondato dal mare – ha ospitato il corto che meglio ha espresso il lavoro al femminile in Puglia attribuendogli il premio speciale . Nella seconda serata sono stati proiettati altri 4 corti non premiati ma di grande valore umano, religioso, professionale e tecnico
Ad intrattenere gli ospiti i giornalisti, in veste di presentatori, Aldo Zappulla e Tiziana Magrì; a promuovere ed organizzare CAMFEMLAV l’Ufficio di Parità della Provincia di Taranto in capo alla consigliera supplente, d.ssa Giuseppina Di Cesare.
A premiare i vincitori la consigliera di parità Barbara Gambillara e il Presidente club di Taranto di Soroptimist; hanno sostenuto il Festival, anche economicamente, il Presidente della Provincia di Taranto dottor Gianni Florido e l’assessore provinciale alle aree protette Michele Conserva.

Fonte: Giuseppina Di Cesare