“Siamo qua stasera per festeggiare il compleanno, per l’esattezza il 15° anno, di un coro polifonico e, in genere, della sua musica”.
Scriveva D’Alembert che la musica, nella sua origine, forse non era destinata a rappresentare altro che dei rumori e che poi, a poco a poco, è diventata una specie di discorso o persino un linguaggio, per mezzo del quale esprime i diversi sentimenti dell’animo.
Linguaggio con stigmi che emergono dall’arcano, perché tradurre in note le emozioni, le sensazioni è arte ardua e difficile. E aggiungere parole alle note è atto di rivelazione.
Forse fu l’intuizione di questa straordinaria alchimia che determinò, in un certo senso, il percorso di studi e di vita del maestro Liuzzi, quando per la prima volta assistette all’esibizione del gruppo madrigalistico fondato da padre Igino Ettorre, un crispianese innamorato della musica ed un superbo direttore di cori.
Il maestro Liuzzi aveva allora 16 anni ed era avviato agli studi pianistici.
Nel 1994 aveva già intrapreso quelli di composizione, seguiti da quelli di musica corale, di direzione di coro, di discipline musicali.
Nel 1997 il sogno, cullato durante gli studi, si avverò: fondò un coro, di cui da allora è direttore: l’ Harmonici Concentus, denominazione che scelse, ispirato ancora una volta da padre Igino Ettorre, che aveva scoperto il compositore tarantino Donato De Benedictis, autore nel 1612 della raccolta di brani sacri da cui il nome.
Come padre Igino, anche il maestro Liuzzi, oltre che compositore, è un attento ricercatore storico-documentale di autori cosiddetti “minori”, non meno pregevoli dei più noti, che ripropone in chiave fedele all’originale, ma con personale forma interpretativa, dovuta allo studio intenso dei testi stessi e alla sua matura capacità traduttiva.
Le sue esibizioni vanno ormai oltre i confini regionali e, dovunque, si confronta con gli altri ed arricchisce il già cospicuo bagaglio di conoscenze.
Per la qualità delle sue esecuzioni, per il repertorio di musiche, per l’attività di compositore, ha ottenuto riconoscimenti in concorsi nazionali ed internazionali ed in significativi concerti.
Suoi brani trovano spazio su varie riviste di settore e intanto organizza cori per cantori e direttori di coro, rassegne di musica sacra, senza tralasciare di partecipare in prima linea a concerti di beneficenza.
Stasera festeggiamo dunque l’impegno convinto del coro e la tenacia del suo direttore, che da 15 anni li caratterizzano e hanno permesso, all’uno e all’altro insieme, tante stagioni. Il coro si identifica come amatoriale.
Ogni cantore, pur non venendo, per la maggior parte, da scuole che tecnicamente lo abbiano formato nell’esperienza di laboratorio che intraprende, impara a muoversi all’interno di un territorio non facile come è quello della musica sacra e del canto.
Sotto la direzione del maestro, insieme al rigore della disciplina, apprende il piacere dello studio che allarga gli orizzonti della conoscenza, affina le innate capacità espressive, indirizza il percorso.
Intanto, quasi naturalmente, si abitua al gioco di squadra. E se, come è vero, sin dall’inizio il coro ha elencato mediamente non più di 11-12 elementi, si comprende quanto, anche il numero, possa contribuire ad unirli, e, attraverso il costruttivo e dinamico rapporto che si instaura tra i cantori e col direttore, a farne emergere le doti ed a sollecitare quello spirito di gruppo che li distingue e li fa apprezzare. Nove rassegne, centinaia di ospitate, ripetute esibizioni in luoghi di tutto rispetto, ne sono il risultato di meriti per loro, di oggettivo orgoglio per la comunità crispianese, cui li lega affetti e forti radici identitarie.
Personalmente, e a nome di tutti, auguro al direttore Palmo Liuzzi e all’Harmonici Concentus tanti altri giorni come questo e sempre ad majora.
Fonte: Anna Sorn