notizie : EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’: la Mancini contro le mafie

E’ stato uno degli incontri che segneranno il percorso non solo scolastico, ce lo auguriamo, dei ragazzi di quinta della Primaria Mancini. Un momento da imprimere nella memoria come quei “Nomi e volti da non dimenticare” che i ragazzi sentono ormai come familiari, come fossero a loro noti da sempre. Le testimonianze offerte dai parenti delle vittime di mafia della nostra terra, la Puglia, hanno dato un senso di concretezza ad un fenomeno, quello mafioso e della malavita in genere, che talvolta sembra “roba di altri”. Invece, quei fatti che hanno portato alla morte del capitano Basile, del vigilante dell’ex italsider Tedesco, del ferroviere Mario Ruffo e del quindicenne Gaetano Marchitella, sono accaduti non molto distante da noi, come tanti altri a cui forse non prestiamo la dovuta attenzione. Gli alunni che seguono il percorso Pon C3 Le(g)ali al Sud stanno compiendo un’attenta riflessione su tali fenomeni assieme alle insegnanti tutor e alla prof.ssa Rita Carella , tutor esterno dell’Associazione Libera , fondata da don Ciotti , ospite graditissimo della comunità crispianese nella scorsa primavera. Un progetto che ha l’obiettivo fondamentale di gettare semi di legalità che favoriscano lo sviluppo e la coscienza di comportamenti civili e responsabili , che non ci facciamo voltare la testa di fronte ai soprusi e alle ingiustizie. La colpa di quelle vittime è stata davvero quella di trovarsi nel posto sbagliato , al momento sbagliato ? Pasqualina Ruffo, figlia di Nicola, non condivide questa tesi e lo dichiara con forza nell’Aula Consiliare del Comune di Crispiano nel corso della serata organizzata da Arci, Libera e Assessorato alla Cultura. “ Non erano i nostri cari a trovarsi nel posto sbagliato ma i loro assassini che commettevano azioni non giuste”. Pasqualina e i genitori di Gaetano,la sig. Francesca e il sig. Vito, sono tornati ad incontrare i nostri ragazzi direttamente a scuola, l’indomani mattina. Un colloquio carico di emozioni, un dialogo fatto anche di sguardi e lacrime, di dolori condivisi e di tenerezza, di ricordi , quelli di una figlia e quelli di una madre e un padre. Parole dure ma cariche di speranza. “Nonostante quello che hanno subito riescono a raccontare”, ha scritto un alunno nel suo testo. Parole capaci di toccare il cuore, di annullare la morte. “Mio padre non è morto – dice Pasqualina- perché io ne parlo e ne rinnovo il ricordo”. Nomi e poi volti, impressi sulle magliette che indosseranno sabato 17 marzo a Genova in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia. Accanto a loro ci saremo anche noi, alunni e docenti depositari di questo grande dono che ci è stato offerto. Saremo lì col ricordo e con il cuore.

Fonte: TINA LACATENA