Martedì 20 Dicembre 2011, ore 20,30, nel Teatro Comunale, la Compagnia del Velario di Crispiano presenta “Nange canusce nescione?…me sèrve na raccomandazione!”(conosci qualcuno?…mi serve una raccomandazione!), commedia brillante in due atti di Michele Vinci.
Sergio Trombiparenti è un giovane laureato in fisica nucleare e, come tanti laureati, dopo aver ultimato tutto il corso di studi con il massimo dei voti e partecipato a vari master di specializzazione, è alla ricerca di un posto di lavoro. Ma ad ogni concorso o colloquio ad avere la meglio sono sempre i soliti raccomandati.
A causa di una serie di equivoci, che rendono la commedia imprevedibile e divertente , i genitori di Sergio (Cettina Lasorella e Arturo Trombiparenti – sindacalista) per porre fine alla situazione precaria e disperata del proprio figlio si rivolgono ad uno sconclusionato politico locale (Pino Lomazzo), che in prossimità delle elezioni promette di impegnarsi, in cambio, naturalmente, di voti e di altri piccoli ricattucci. Tutto questo costa un grosso sacrificio alla famiglia Trombiparenti che, per il bene del figlio, deve mettere da parte quei valori e quei principi di rettitudine e onestà che ha sempre praticato e difeso.
Al termine della storia, dopo spassose risate, sarà il merito a vincere, infatti Sergio Trombiparenti supererà, senza raccomandazione, un prestigioso concorso, e i suoi genitori , con grande soddisfazione, prima delle elezioni , riusciranno a sbeffeggiare l’incauto politico.
Vinci sottolinea che “la commedia, pur rappresentata in una forma umoristica e allegra, mette a nudo le contraddizioni e le false illusioni della politica, ispirandosi ad un fatto drammatico realmente accaduto: a settembre scorso Norman Zarcone, un brillante dottorando, si è suicidato nella sua Università di Palermo, vittima di quei professori baroni che con il loro sistema clientelare e corrotto hanno soffocato le speranze di tanti giovani”.
Aggiunge poi che “per non dimenticare e vanificare il gesto di Norman, attraverso questo lavoro lanciamo un piccolo messaggio, affinchè a tutti livelli ci sia più impegno a favorire il merito e la professionalità rifuggendo strade alternative, quali appunto la raccomandazione, purtroppo, ancora oggi, pratica molto diffusa”.
Fonte: Silvia Laddomada