Leggendo il Vangelo in Matteo 23,27 di certo si avverte la sensazione come se sia stato scritto ai nostri giorni. Il brano, indirettamente parla di tutti quelli che a prima vista appaiono degni di stima e d’ammirazione, mentre dentro di loro, cioè moralmente, lasciano molto a desiderare. Nascondendo la propria essenza si nasconde qualcosa di corrotto.
Nei casi di più accentuata immoralità, nasce spontanea l’aspirazione per la grandezza fino a diventare una febbre alienante. Il filosofo Seneca ai suoi tempi, ammoniva che: “I delitti piccoli sono puniti mentre quelli grandi sono portati in trionfo”. Disconoscere l’impunità di potenti dei nostri giorni, protetti da abili collegi di difesa, da cavilli, da prescrizioni, da lungaggini procedurali, crea una tale sfiducia nella giustizia da parte della gente comune. L’esito di questa deriva è un atteggiamento diffuso d’amoralità, di furbizia, di scarso rispetto per i beni pubblici, di disprezzo per le regole, di perdita del senso civico. La convinzione che la giustizia sia come una ragnatela che acchiappa solo i moscerini ma è lacerata dai calabroni genera in molti il desiderio di prepotenze e di prevaricazione, creando un atmosfera d’indifferenza morale e d’egoismo personale che tutti respiriamo.
Chi è veramente grande sa che l’apprezzamento degli uomini non è mai sincero. Pertanto con facilità si scambia l’illegalità con la moralità. Questa convinzione è recepita solamente dalle persone per bene. In moltitudini invece, sono quelli che plaudono e, potendo, volentieri non si vergognerebbero. Contrariamente a questo, ci potrebbe essere un modo per non apparire come sepolcri imbiancati che nascondono cose corrotte. Leonev Tolstoj nel suo romanzo “ Guerra e Pace” ricordava: “La verità è la cosa più bella che ci sia nel mondo è la maggior parte di noi dovrebbe desiderare credere. Siamo convinti, che molti siano coloro che ancora oggi ricordano un esempio memorabile, testimoniato dal Premio Oscar Sophia Loren, che rappresentò e rappresenta ancora oggi l’Italia in tutto il mondo. Fu quando l’attrice, per responsabilità fiscali, rientrò spontaneamente dall’America per varcare le carceri italiane. Pagando di persona, la Loren, riscattò la sua dignità, mentre ai giorni nostri, alcuni, oltre a non essere moralmente riconoscibili, la dignità l’hanno perso del tutto.
Fonte: Francesco Santoro