Omaggio al Generale Giuseppe Messina

Una giornata all’insegna dell’archeologia o meglio della conoscenza “profonda “ del territorio, è stata quella del 24 Luglio, data del secondo appuntamento dedicato all’ “Omaggio al Generale Giuseppe Messina “.
Nel pomeriggio circa 150 persone al seguito del professor Gert Jan Burgers della Libera Università di Amsterdam con la sua equipe, del professor Amedeo Rossi della Scuola di Archeologia dell’Università degli Studi di Salerno, della dott.ssa olandese Dorota J. Biesiekirska e dei volenterosi studenti che quest’anno hanno con loro collaborato, hanno partecipato ad una visita agli scavi intorno all’Amastuola.
Il gruppo di studiosi olandesi opera nel territorio di Crispiano dal 2003 ed i risultati delle loro approfondite ricerche, insieme a quelle di quest’anno degli studiosi campani, saranno presentati, a breve, durante il Convegno di Studi sulla Magna Grecia a Taranto.
In più, grazie alla sponsorizzazione della Kikau e del signor Giuseppe Montanaro, sarà pubblicato un catalogo riassuntivo delle ricongiunzioni di tutte le scoperte fatte, atte a desumere un quadro cronologico del territorio di Crispiano e di Taranto.
Intanto la sera della stessa giornata, i due studiosi ne hanno relazionato ai molti presenti nel parco della Torre Mininni.
Il professor Burgers ha confermato che le indagini hanno fatto emergere dati di rilevante interesse non solo archeologico, ma eminentemente storico e sociologico, tali da far preconizzare una lettura probabilmente nuova degli elementi finora conosciuti.
Dati che è auspicabile, con la collaborazione del Comune, della Provincia, della Regione, possano essere approfonditi e continuati, tutelati e salvaguardati per la valorizzazione del territorio.
Crispiano può definirsi infatti nodo centrale per spunti di dialogo ambientale e culturale, nel quale possano convergere voci diverse e diverse esperienze.
Il lavoro svolto dagli studiosi consta di indagini sistemiche rivolte anzitutto all’analisi del paesaggio fisico, poi a quello rilevato dalle foto aeree e infine a quello più duro ma più necessario e più proficuo che si fa “ camminando “.
Tre paesaggi diversi caratterizzano la zona esaminata:

1)quella costiera a coltivazione intensiva
2)quella che sale fino alle pendici delle Murge
3)quella boschiva dell’Orimini,

Al territorio esaminato fino allo scorso anno ed ancora quest’anno dal gruppo olandese, se ne è aggiunto un altro, di competenza del gruppo salernitano: il sito cimiteriale, a circa 1 km. Dalla Masseria L’Amastuola, verso Pezza della Gravina o Massariola.
La caratteristica fisica della zona de L’Amastuola è la raggiungibilità da tutti i lati e corrisponde a scelte insediative ben precise.
La zona sotto la gravina è finalizzata alla difesa, quella attorno alla Masseria, per la natura dominante della sua posizione, al controllo di tutta la piana che conduce fino a Taranto.
Lo schema insediativi è nucleare, a villaggio cioè, che piano piano si allarga e si addensa.
La presenza in tutti i siti di ceramica da tavola e da cucina e di grandi contenitori conferma la presenza di borghi, di fattorie, di cimiteri nella zona al di sotto delle Murge, tra la Pizzica e Cacciagualani, insomma di paesaggi rurali di larga estensione.
Le Murge segnano quasi un limite tra le zone densamente occupate e coltivate.
Questo dalla fine del IV secolo al III secolo a.C., nel periodo ellenistico.
Con l’arrivo dei Romani in Puglia, con i saccheggi e la riduzione in schiavitù di Taranto, il paesaggio muta radicalmente: si fa deserto.
Siti romani ci sono solo lungo la zona costiera, laddove si costruì la Via Appia, parallela all’autostrada 39.
L’obiettivo che i ricercatori si pongono ora è quello di indagare sulla fase medievale, che non è meno interessante di quella già indagata.
Intanto però il gruppo di ricercatori campani, guidati dal professor Santoriello, coadiuvato dal professor Amedeo Rossi, e da altri studiosi, ha affrontato in questo periodo breve, ma già abbondantemente proficuo per gli esiti, gli scavi che interessano la zona a Sud, che la Sovrintendenza aveva già individuato negli anni ’60 e abbandonato nell’ ’88.
Già allora erano state riscontrate rilevanti profanazioni e danni clandestini alle tombe.
Per volontà della dott.ssa Teresa Cinquantaquattro gli scavi sono stati ripresi.
Ne sono state esaminate 150 e ritrovate intatte 30.
La necropoli, attraversata da alcune lame, si sviluppa sulle parti alte ed è forse collegata a L’Amastuola.
La Sovrintendenza ha circoscritto 3 aree adibite a necropoli.
Le tombe sono scavate nella roccia e corrispondono a due tipologie: alcune più squadrate, altre più tondeggianti.
A volte le aree sono attraversate da carrarecce che talvolta tagliano le tombe.
Ciò ha fatto dedurre che il territorio fosse stato poi destinato a cave per l’estrazione delle pietre. Sarà necessario quindi allargare gli studi delle cave servite da carrarecce.
Il 50% delle sepolture riguardano infanti morti appena nati o in tenera età.
Ciò presuppone l’esistenza di nuclei familiari anche allargati.
Una delle tombe ritrovata è risultata intatta e risalirebbe a fine VII e VI secolo a.C.
Un oggetto, una coppa senza un’ansa, fa riferimento all’atto rituale di spezzare un’ansa, come rappresentazione della vita spezzata dalla morte.
La scoperta da parte del prof. Gert – Jan Burgers di una stele funeraria ( di circa 1,70 di altezza e di circa 15 cm di spessore ) risalente ad un primo esame al IV / V secolo a.C., avvalorata da questa scoperta, potrebbe essere datata al VI secolo a.C. o essere addirittura più antica, proprio per la rarissima presenza di stele, potrebbe essere stata modellata prima ed inserita o utilizzata poi nella necropoli.
Crispiano dunque si conferma territorio ricchissimo dal punto di vista paesaggistico e archeologico, ha concluso il vice-sindaco, dottor Antonio Magazzino, rimarcando ciò che già i due archeologi hanno ripetutamente sottolineato e dimostrato, che è necessario curare, conservare e amare, favorendo ulteriori collaborazioni e accordi per continuare il lavoro iniziato e valorizzarlo al meglio.
Venerdi 30 , alle ore 2°,30 relazione del prof. Angelo Carmelo Bello su: “San Possidonio: da Crispiano a Mirandola, verità o leggenda?
Domenica, 1° agosto, alle ore 21, alla Torre Mininni, premiazione e cerimonia di chiusura della Mostra-documento in omaggio al gen.le Giuseppe Messina.

Fonte: Michele Annese