RAGAZZI PRIGIONIERI DEL VIRTUALE Internet tra luci ed ombre

Lo sviluppo delle nuove tecnologie ha ormai rivoluzionato le nostre abitudini sociali creando forme inedite di socializzazione, ma anche di desocializzazione, nuove opportunità insieme a nuove patologie.
E’ con questa riflessione che la psicologa dott.ssa Antonella Annese ha introdotto la sua comunicazione sul tema “ Relazioni reali e relazioni virtuali al tempo di Internet”, terzo degli incontri di maggio dedicati a genitori, insegnanti ed educatori organizzati dalla Direzione didattica “P. Mancini”.
“Cinquant’anni fa i bambini crescevano in strada, socializzavano attraverso giochi di destrezza e abilità, ora vivono reclusi in appartamenti ingombri di teleschermi, computer, playstation, senza limiti spazio temporali” perché ormai , grazie ad Internet siamo costantemente collegati al villaggio globale ma abbiamo anche la possibilità di entrare in un mondo diverso da quello della realtà.”La realtà virtuale offusca la differenza tra realtà reale e realtà immaginaria, cioè ciò che l’individuo vorrebbe essere”.
Second life, face book, youtube, metis, myspace sono i nuovi punti di aggregazione dei giovani ma anche degli adulti che passano da una prima fase di osservazione ( spesso per curiosità verso le vite degli altri), a quella di interazione e relazione vera e propria. Ma cosa rende affascinante una amicizia online?Le relazioni virtuali, spiega la dott.ssa Annese, fluttuano lievi, si dà e si prende ciò che si vuole, ci si può immaginare diversi, reinventare la propria vita a differenza della relazione interpersonale che è più faticosa, richiede tempo, frequentazione, stabilità e , soprattutto, chiede di mettersi in gioco.
“Il rischio è che i ragazzi crescano diseducati alla vita reale, alla socializzazione e ai suoi processi”. E’ anche vero però, ci conforta la psicologa, che i bambini anche molto piccoli, possono migliorare le capacità discriminative, percettive, si innalzano i livelli di autostima grazie alla buona riuscita di un videogioco .
Ma i pericoli sono sempre in agguato e vengono dalla rete: si chiamano dipendenza patologica, depressione, rischio di essere contattati da malintenzionati. E allora, come difendersi? Come proteggere i nostri figli? Innanzitutto condividendo la competenza nell’utilizzo del computer per un’azione di controllo indiretto , parlando con i propri figli circa gli interessi e gli incontri in rete ma soprattutto educando i ragazzi a vivere su due livelli, quello reale e quello virtuale mantenendo un equilibrio efficace, facendo in modo che non rimangano intrappolati nel virtuale senza alcuna mediazione da parte degli adulti.
Il tema ha suscitato grande interesse tanto da indurre ad un’ ulteriore occasione di approfondimento.
Per il momento il prossimo appuntamento è per lunedi 31 maggio, sempre nel salone del plesso “Mancini” con l’incontro sul tema “La famiglia tra diritti, doveri, problemi, opportunità” a cura degli avvocati Aldo Pentassuglia e Michele Speziale.

Fonte: Tina Lacatena