Crisi ter

Seduta animata e colma di tensione quella che si è consumata nella giornata di ieri in consiglio comunale a Crispiano, dove non sono mancati i colpi di scena.
La crisi iniziata oltre venti giorni prima con l’azzeramento della giunta da parte del sindaco si è conclusa, con tre consiglieri di maggioranza che prendono le distanze dal sindaco.
Il dato politico di assoluto rilievo è dato dunque dall’uscita dalla maggioranza dei tre ex assessori (Carone, Conserva e Di Roma), che, pur rimanendo nel gruppo PD, hanno dichiarato di non essere più funzionali alla maggioranza che fa capo al sindaco.
In siffatta maniera il sindaco potrà, d’ora in avanti, contare su una maggioranza molto risicata, che passa dagli iniziali 14 a 11 che è la risultante di un logorio dei rapporti interni alla maggioranza sin dal suo insediamento.
E mentre Crispiano si accinge ad adottare scelte di portata strategica fondamentale per lo sviluppo anche futuro del suo territorio (vedi il PUG), la maggioranza perde i pezzi e non è più rappresentativa della volontà popolare.
La presa di distanza dei tre ex assessori fa sì che la maggioranza che nel 2008 è risultata vincente, anche se di poco, oggi non c’è più. Laddomada, nei voti espressi, non è più l’espressione della maggioranza relativa del paese – ha incalzato il capogruppo del PDL Michelangelo Serio – perché i tre ex assessori hanno concorso in maniera determinante alla vittoria della lista civica “Uniti per Crispiano”, circostanza nel suo intervento riferita anche dall’ex assessore Di Roma. Rimanere ostinatamente attaccati alle poltrone, alle indennità, alle astensioni e ai permessi politici da parte del sindaco e della sua risicata maggioranza, significa contraddire i fondamenti etici della politica, dove il diritto-dovere di governare discende da una investitura democratica e popolare che, in tanto è legittima, solo e soltanto se è attual, ha rimarcato l’opposizione del gruppo PDL. Alla luce di questi due anni vissuti nella litigiosità, piuttosto che impegnarsi per la soluzione dei problemi e delle emergenze che a Crispiano sono sempre più urgenti, l’unica cosa che rimane da fare è ridare la parola agli elettori, alle donne e agli uomini di Crispiano per legittimare una nuova squadra di amministratori che abbia veramente a cuore gli interessi del paese e dei suoi abitanti, concludeva Serio.
E’ vero, la maggioranza che oggi fa capo al sindaco Laddomada regge nella fredda logica dei numeri, ma le scelte impegnative da assumere richiederebbero la massima convergenza possibile; invece questa maggioranza non solo non aggrega, ma perde i pezzi. Anche il sindaco Liuzzi – ha detto, nel suo intervento l’esponente MPA Peppino Bennardi – in passato ha governato con 11 consiglieri. Ma l’attuale maggioranza sulla quale Laddomada si aggrappa è una maggioranza che, a differenza di quella Liuzzi, non regge più nelle coscienze dei nostri concittadini. E non tenere nel debito conto i nuovi orientamenti politici che si vanno affermando, è un atto di grave presunzione ed un atteggiamento politicamente non corretto. Dunque, elezioni subito, anche per adottare, con una nuova maggioranza che sia espressione reale e aggiornata della volontà politica e democratica dei crispianesi, un Piano Urbanistico Generale che attende di essere adottato ormai da troppo tempo, ovvero dal lontano 1977: questi i concetti ribaditi nei loro interventi dai consiglieri del gruppo PDL (Liuzzi, Perrini, Delfino e Serio) che hanno preannunciato un pubblico comizio.
Chi invece ha assunto, stranamente, una posizione molto sfumata e ha deluso quanti pensavano ad una posizione di contrasto con il sindaco, è stato il consigliere MPA Peppino Bennardi, il quale, non ha chiesto le dimissioni del sindaco, ha sminuito la portata della crisi, dicendo di averne viste tante, lanciando l’idea di una maggioranza istituzionale. Idea che non è stata raccolta tanto dal gruppo PDL, che da parte dei tre ex assessori i quali, per bocca del consigliere Conserva, hanno detto a chiare lettere di non essere interessati.
Con ogni probabilità, ad elezioni regionali concluse e a bocce ferme, la situazione nel gruppo PD potrà ancora mutare.
Certo è che se con l’azzeramento della giunta e la conseguente crisi – durata oltre il doppio del tempo, dieci giorni, che lo statuto comunale imponeva – il sindaco voleva rilanciare l’attività amministrativa, perdendo tre fra gli assessori fin qui più operosi, l’obiettivo è clamorosamente fallito.

Crispiano, 4 marzo 2010
Michelangelo Serio
Capogruppo PDL

Fonte: Michelangelo Serio capogruppo PDL