La giunta Laddomada perde i pezzi…

La giunta Laddomada perde i pezzi e la sua maggioranza è a rischio. Dopo una crisi che si trascinava da mesi ed il conseguente azzeramento della giunta, i consiglieri Conserva, Di Roma e Carone – già assessori ai Servizi Sociali, all’Agricoltura e al Bilancio – rompono gli indugi e abbandonano la maggioranza riducendola ai minimi termini, dando vita ad un nuovo gruppo politico.
Così il sindaco – in caduta libera dopo l’insuccesso alle provinciali che ha ridimensionato di molto le aspirazioni sue e del fratello – in consiglio comunale potrà contare su un solo voto in più rispetto ai dieci consiglieri di opposizione.
“Un atto di coraggio – attacca il capogruppo del PDL Michelangelo Serio – da parte di questi colleghi che, finalmente, hanno posto fine ad un’esperienza che, per il bene del paese, meritava solo di essere interrotta”.
La verità è che, oggi come oggi, il sindaco Laddomada non è più l’espressione della maggioranza elettorale dei crispianesi, neanche in termini relativi. Se infatti, già due anni fa, aveva ottenuto circa 3.600 voti, poco più di 300 rispetto alla lista del PDL e quasi 2.000 in meno rispetto alla somma dei voti delle liste PDL e Per Crispiano, oggi, con la fuoriuscita dei predetti consiglieri, i voti della sua lista scendono ancora, risultando ancora più minoritaria.
Se a Crispiano i vertici istituzionali fossero dotati di una coscienza morale e politica nella norma, un simile stato di cose porterebbe, senza esitazione, alle immediate dimissioni del sindaco e di tutti i consiglieri, per dare nuovamente la parola agli elettori. Invece l’attaccamento alla poltrona di sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza, dimostra l’assoluta povertà di sensibilità democratica. La poltrona, il potere a tutti i costi, le indennità da conservare con i denti, le astensioni dal lavoro, le presunte vocazioni politiche che qualcuno ha recentemente scoperto di avere, al pari di un PUG ancora da “gestire”, con tutti gli appetiti e gli interessi che ruotano intorno, costituiscono un insieme di cose che evidentemente è troppo importante per mollare, per passare la mano. Altro che le balle dette dal sindaco in occasione dell’azzeramento della giunta, dove tale azzeramento veniva salutato come il presupposto di un “rilancio dell’attività amministrativa”. Balle. L’attività amministrativa – e la cosa è sotto gli occhi di tutti – fin qui è stata particolarmente modesta rispetto alle tante esigenze che il territorio pone. Vuole spiegare ai cittadini come fa, il sindaco, a rilanciare l’attività amministrativa con tre consiglieri, tra i più impegnati, in meno ? Ora sarà interessante valutare, e magari anche apprezzare, il contributo amministrativo di altri consiglieri di maggioranza che, fin qui, si sono per così dire “risparmiati”, ai quali il sindaco sarà ora costretto affidare le deleghe prima riservate ad altri. Governare in undici, con tutte le emergenze che oggi il paese soffre, sarà duro e difficile, e va contro gli interessi del paese che, al contrario, avrebbe bisogno di grosse convergenze che questa maggioranza di sinistra fin qui non è stata capace di stimolare. E di fronte ad una maggioranza in chiaro affanno ed in evidente crisi, la linea del PDL continuerà ad essere di ancor più strenua opposizione, in continuità con quanto fin qui fatto vedere. Assecondando un malcontento sempre più palpabile e diffuso nella popolazione, l’intento sarà quello di assestare la spallata decisiva e mandare a casa una giunta che non ha più i favori della gente. E, se pur ha ancora risicati numeri dalla sua parte, la stessa non è più rappresentativa della maggioranza dei crispianesi. Aggrapparsi disperatamente alla poltrona, invece di rimettere il mandato e ritornare a votare, è qualcosa che offende lo spiccato senso di civiltà democratica di ogni cittadino di Crispiano. Ostinarsi e rimanere caparbiamente attaccati alla poltrona, significherà contraddire altresì i fondamenti etici della politica, fondati sul consenso, che assegnano il diritto-dovere di governare a favore di quanti siano realmente legittimati a vivere questo ruolo, alla luce di una investitura democratica e popolare che è legittima solo se è attuale.
Oggi quella investitura, se regge ancora nei freddi numeri e dati statistici, non esiste più nelle coscienze e nell’animo della popolazione, e non prenderne atto è, al contempo, un atto di grave presunzione e di grave irresponsabilità verso un territorio dimenticato. E in politica si sa, chi sbaglia paga sempre.
Nell’interesse esclusivo di un paese che è fermo da anni, mentre gli altri corrono e deve, finalmente, riprendersi quel ruolo di primo piano che gli compete e tornare a volare alto, occorre una guida forte ed autorevole che, oggi, non esiste più. Si abbia dunque l’onestà di andare a casa rimettendo il mandato agli elettori, sancendo in tal modo la crisi ed il fallimento di questa esperienza politico-amministrativa della giunta PD-PDCI che, Crispiano, ha fretta di mettersi alle spalle.

Crispiano, 16 febbraio 2010
Michelangelo SERIO
Capogruppo PDL

Fonte: Capogruppo PDL – Michelangelo Serio