In un tripudio di bandierine bianche e celesti, nell’anfiteatro naturale della piazza del paese con la Chesa Matrice, che troneggia e vigila sul Palazzo Municipale posto alla sua sinistra, trecento alunni della scuola primaria Pasquale Mancini, insieme anche alle rappresentanze delle altre scuole del territorio, hanno festeggiato il 90° Compleanno del Comune di Crispiano che, il 14 novembre 1919 diventava, appunto, comune autonomo. Un’occasione di grande valenza civile e sociale per i piccoli cittadini crispianesi, guidati dai docenti del Circolo nella ricostruzione storica di un passato lontano ma con radici salde e robuste tanto da condurci a rievocare con ammirazione uomini e gesta della Crispiano che fu. Ed ecco così “risorgere” agli onori della memoria gli uomini e le donne del nostro passato, con i loro insegnamenti, i loro vizi e le loro virtù, tante e tali da provocare emozione e rimpianto negli adulti presenti e curiosità nei più piccoli. I ragazzi delle classi quinte si sono così “vestiti” dei panni del cavaliere CRISPIUS, di Pasquale MANCINI, primo sindaco di Crispiano e titolare della storica Scuola crispianese, di mons. CAFORIO, dei briganti PIZZICHICCHIO e CUPPOLONE,dei monaci basiliani che abitarono le grotte del Vallone e aggregarono quello che sarebbe divenuto il centro abitato del nostro paese. E ancora, correndo nel tempo del ricordo, don Cosimo Montemurro, le signorine Mancini, il dott. Dante Corrente e l’indimenticabile Arcangelo ‘U Banntore, che con il suo corno avvertiva la comunità, aihmè, del passaggio a miglior vita di un compaesano. A fare da collante, oltre alla Banda “Città di Crispiano”, Vito Santoro e la sua fisarmonica che ha accompagnato i ragazzi nella canzone dedicata appunto alla nostra bella Crispiano. E come in ogni compleanno che si rispetti, ecco arrivare la torta con le sue candeline, spente dal primo cittadino, dott. Giuseppe Laddomada, emozionato e forse speranzoso di essere un giorno ricordato allo stesso modo dai bambini di domani.
La storia, in fondo, quella vera, è fatta da ciascuno di noi, dalle opere compiute non per se stessi ma per il convincimento che il bene comune è l’unico agire che giustifica l’idea di politica, di educazione, di convivenza civile e democratica.
Come nello splendido striscione che campeggiava sul balcone del Municipio,. realizzato dall’insegnante Anna Leo e dagli alunni di quarta della Mancini, siamo tutti un pezzo di questa Crispiano che, a guardarla bene, davvero ci somiglia!
Fonte: TINA LACATENA