Regolamento sulle riprese audiovisive

Il giorno 5 aprile 2014 ho avuto modo di leggere un comunicato stampa del Gruppo Consiliare “Paese Futuro”, pubblicato sul giornale “Volta la Carta”, in cui si faceva riferimento alla violazione del Regolamento sulle riprese audiovisive perpetrata dalla maggioranza comunale.
Non è mia abitudine rispondere ai comunicati stampa, a maggior ragione in questo caso, avendo ricevuto una interrogazione consiliare, protocollata il 27 marzo u.s., e ritenendo, quindi, il Consiglio Comunale l’opportuna sede per le dovute spiegazioni. Ma dalla lettura del comunicato in oggetto, si evince una verità distorta e non totalmente conforme a quanto accaduto ed è per questo motivo che ho ritenuto doveroso fornire alcune specificazioni, essendo citata anche la mia figura di Presidente del Consiglio Comunale.
Il Gruppo Consiliare “Paese Futuro” ha ben ragione nel dire che, durante l’ultimo Consiglio Comunale del 22 marzo u.s., è stata effettuata una ripresa parziale relativa alle due interrogazioni consiliari dallo stesso presentate; ed ha altresì ragione nel sostenere che si trattava di stralci irrispettosi dell’art. 4 del Regolamento sulle riprese audiovisive in quanto non garantivano il rispetto della trasparenza e della par condicio, omettendo l’intervento (ma non mi azzarderei a definirlo “voluto” poiché la mala fede va sempre provata!) del Consigliere di minoranza proponente.
Ciò che, invece,si omette di riferire è che la scrivente, in qualità di GARANTE di quelle norme (così come previsto dal Regolamento e come il Gruppo stesso sottolinea nel comunicato stampa) si è IMMEDIATAMENTE attivata, dopo aver visionato la ripresa parziale, conformemente a quanto previsto dall’art. 4, comma 3, del suddetto Regolamento, inviando una comunicazione scritta e motivata al soggetto che aveva autorizzato ad effettuare la registrazione e chiedendone la correzione. E si specifica che la ripresa è stata ritirata dal web in tempi rapidissimi (nell’arco di 5 ore) e trasmessa, nuovamente, in maniera corretta.
Sottolineo anche che mi sono attivata senza ricevere alcuna richiesta formale, e questo dimostra come io, in primis, avessi ritenuto esistente la violazione stessa!
Tutto questo, però, non si evince dal comunicato stampa, nonostante l’Ufficio di Presidenza, di cui fa parte anche un Consigliere di minoranza, sia stato prontamente informato proprio il giorno 27 marzo: perché, a onor di cronaca, la suddetta visionava la ripresa e “ammoniva” colui che aveva violato il regolamento la mattina stessa in cui è stata protocollata l’interrogazione, ma di cui io ho avuto contezza solo il giorno successivo (questo perché l’Ufficio Protocollo deve aver pur il tempo di protocollare la posta e le richieste in arrivo, fare le opportune copie e smistarle ai destinatari… insomma, tempi tecnici di qualsiasi ufficio!).
Questo doveva essere oggetto della mia risposta in sede consiliare ma sono ben lieta di anticiparlo proprio perché ci sia un quadro più chiaro e corretto di ciò che è accaduto.
Vorrei anche precisare che nel comunicato stampa si sostiene che, nella violazione del Regolamento, sia implicato un Assessore che appartiene al mio stesso partito, sottolineando così come questo sia un chiaro segno che, nell’attuale maggioranza, ognuno vada per conto suo.
Cari amici di Paese Futuro, vorrei ricordarvi che la ripresa parziale non è stata effettuata personalmente dall’Assessore Delfino (il riferimento al lui è chiaro!) ma da un ragazzo delegato del Gruppo Giovanile di FdI-AN: ergo, a violare il Regolamento non è stata la maggioranza ma una terza persona e il fatto che quest’ultima appartenga ad un partito a cui sono iscritta, sottolinea ancora di più la mia IMPARZIALITÁ nel richiamarlo immediatamente, senza tralasciare il fatto che appartenere ad uno stesso partito non voglia assolutamente dire STANDARDIZZAZIONE E OMOLOGAZIONE DEL PENSIERO (per fortuna!).
Ancora qualche puntualizzazione prima di terminare: si parla di imporre agli altri, con questo Regolamento, un LIMITE al DIRITTO DI CRONACA (che poi “diritto di cronaca” non è perché non si tratta di giornalisti, che ben conoscono i loro limiti – che esistono per legge! – ma di privati cittadini che possono più facilmente non rispettare determinati principi, non essendo del mestiere).
Peccato che non si guardi mai il rovescio della medaglia: il limite di cui voi parlate, in realtà, è una forma di tutela per i Consiglieri (e di cui voi avete chiesto l’attuazione!) a non veder manipolare artificiosamente il contenuto di una ripresa in modo da renderla mendace o distorsiva rispetto all’essenza e al significato delle opinioni espresse; ed è una forma di tutela per ogni cittadino che ha diritto ad avere una informazione completa e corretta di tutto ciò che accade in una seduta pubblica.
Erano e sono questi i principi posti alla base del Regolamento stesso: questa “insensata normativa”, da voi così appellata, ma di cui si è dotato il 90% dei Comuni di tutta Italia, compreso il Comune di Roma; “insensata normativa” di cui, adesso, ne chiedete la modifica con l’inserimento di sanzioni più gravi per chi la violi!
A parte la manifesta incoerenza, io sono disposta e disponibile ad un “tavolo” per emendare il Regolamento stesso perché parto dal presupposto che l’Uomo è FALLACE per natura e tutto ciò che si crea si può modificare o distruggere.
Solo l’esperienza sul campo può far valutare la validità o meno di una regola: questo vale per ogni settore, compreso quello amministrativo e/o legislativo.
Nella speranza di aver fornito un quadro esaustivo della vicenda, porgo migliori saluti.

Francesca Millarte
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Fonte: Francesca Millarte