Il bravo ragazzo inseguito da un destino crudele

Un bel ragazzo, alto, biondo, ma soprattutto un bravo ragazzo ed un infaticabile lavoratore. La morte di William Cometa ha gettato un pesante velo di tristezza e dolore su tutta Crispiano. Un paese che si è come bloccato, paralizzato, per accorrere in via don Luigi Sturzo, teatro dell’incidente.
In molti hanno attraversato le transenne per abbracciare il fratello, i genitori e la fidanzata dello sfortunato giovane. Tanti i volti rigati dalle lacrime, anche fra coloro che sono rimasti al di là dello sbarramento, per lo più silenziosi. Solo qualche commento qua e là: «Era un gran lavoratore, ama tanto quello che faceva ed aveva una grande esperienza. Ha guidato anche escavatori più grandi di questo, è assurdo che sia finita così».
Tanta incredulità, dunque, fra la folla assiepata intorno al cantiere. La stessa incredulità dipinta sul volto dei giovani genitori, del fratello minore, della fidanzata. Qualcuno, poi, parla di un destino infame in agguato. Il giovane, infatti, diversi anni fa, è stato protagonista suo malgrado di un tremendo incidente insieme al fratello che oggi lo piange. Era l’estate del 1997. William, appena 15 anni, era con Claudio, allora 12 anni, a bordo di una Ford Mondeo guidata da Loretta Massaro, giovane moglie dell’attua – le assessore ai servizi sociali, Maurizio Conserva. I due ragazzini abitavano nello stesso palazzo in cui risiedeva la famiglia Conserva. L’auto della donna, che aveva 27 anni, la stessa età a cui ieri è morto William, si schiantò contro una colonnina dell’Enel e poi su degli alberi, nei pressi di piazza della Libertà.
Per la conducente non ci fu nulla da fare, morì durante il trasporto in ospedale. I due fratellini, invece, furono dichiarati guaribili in pochi giorni. Qualcuno, all’epoca, parlò di un vero miracolo, vista la dinamica dell’incidente e la violenza dell’im – patto. Diversi anni dopo, i due furono ancora protagonisti di un altro incidente, nuovamente illesi. Questa volta, purtroppo, per William il miracolo non si è ripetuto.
PAOLA GUARNIERI

Fonte: Paola Guarnieri