Ciao William, questo il saluto rivolto in un manifesto pubblico dagli amici del giovane imprenditore Cometa, tragicamente deceduto sul lavoro giovedì mattina.
Da poco titolare della Ditta Ta.Co. che effettua lavori di scavo, il giovane stava lavorando in un cantiere edile dove erano in atto lavori di costruzione di una palazzina per abitazioni in via Sturzo. Lavori che William eseguiva con competenze e professionalità da anni, insieme al nonno Giuseppe Tagliente. Purtroppo una manovra col mezzo meccanico ha provocato la tragedia: la sua testa è rimasta schiacciata tra il mezzo pesante e un pilastro di cemento armato del cantiere, impatto violento, nessuna possibilità di vita.
Ciao William, lo stesso saluto che conoscenti, parenti sussurravano col cuore gonfio di dolore e gli occhi velati di lacrime, nella piazza affollata in attesa del carro funebre, alle 15 del 6 marzo. La Chiesa gremita, nel silenzio generale solo la voce del ministrante sovrastava, mentre recitava il rosario con la comunità dei fedeli. La gente ha fatto ala all’arrivo della salma, chiusa in una bara color oro, coperta di viole e orchidee bianche, tanti i cestini di fiori bianchi che lo scortavano. In prima fila il sindaco e la Giunta al completo, per rendere al giovane crispianese l’estremo saluto. La santa messa è stata celebrata da don Saverio Calabrese, seguita in devoto raccoglimento, rotto a tratti dal pianto dei parenti, i genitori, la fidanzata Antonella Manigrasso, gli zii, i cugini, i nonni. Il sacerdote ha letto un brano del Vangelo: Cristo muore in Croce, ai suoi piedi la mamma e il discepolo più caro, Giovanni. “L’ombra del dolore ancor una volta visita il nostro paese (poche settimane fa due trentenni ci hanno lasciato, vittime di due diversi incidenti). Come uomo di fede, come sacerdote anch’io resto impietrito, commosso e addolorato; sto in contemplazione della morte, William come Cristo pende dalla Croce, e tu famiglia sei ai suoi piedi. Preferiamo il silenzio, la preghiera, un giovane fiore è stato reciso, è volato al cielo”, questa la breve ma intensa riflessione del parroco.
A conclusione del rito religioso è stato impossibile stringere la mano dei familiari, tantissimi cittadini hanno voluto idealmente portare il loro conforto con forti e ripetuti applausi, mentre la bara, portata a spalle dagli amici più stretti, sostava ai piedi del sagrato. In tutti un ricordo di William, una confidenza, uno scherzo, un saluto, un sorriso; “sarai sempre nei nostri cuori”, si leggeva in uno striscione realizzato da un gruppo di giovani. Poi tra due ali di folla silenziosa, il rintocco a martello delle campane, il carro funebre si allontana; la gente si disperde, la piazza si svuota in questo umido pomeriggio primaverile. Riposa in pace, William.
Fonte: Silvia Laddomada