27 Gennaio 1945 : vengono aperti i cancelli di Auschwitz e quel giorno diventa per tutti noi la “Giornata della Memoria” .
Lo decide una legge del Parlamento Italiano, la n. 211 del 20 luglio 2000 (“Gazzetta Ufficiale” n. 177 del 31 Luglio 2000), verso la quale tutti i cittadini dovrebbero essere riconoscenti perché è una legge al servizio della memoria individuale e collettiva.
La scuola, in primo luogo, perché nel suo compito di educare, coglie le testimonianze del passato per proporle ai giovani, ai bambini: Primo Levi, i bambini di Terezin, Anna Frank sono i compagni di cui fidarsi, le voci che non ci stancheremo mai di ascoltare perché, purtroppo, ancora vive e palpitanti in molte parti del mondo.
Ed è così che nella scuola Giovanni XXIII dell’Istituto Comprensivo “F. Severi”, Anna Frank con il suo diario, diventa narratrice instancabile, amica e confidente di tanti aspetti della vita adolescenziale : il rapporto con la natura, il primo bacio, i suoi interessi ma anche ,e tragicamente, la fuga, l’alloggio segreto, le leggi antisemitiche, i campi di concentramento.
Gli alunni delle classi quarte e quinte scoprono così i risvolti di un’epoca, quella terribile della Shoah in cui “…quelle persone non sono persone…”, come dice il gerarca nazista del “Bambino con il pigiama a righe”, grazie alla narrazione autobiografica competente e autentica, di una voce bambina piena di speranza e desiderio di pace per il mondo.
Gli alunni delle classi terze,invece, leggono in classe “Un cuore di Leone“ di Lia Levi che narra di Leo, un bambino ebreo di otto anni che si trova nel pieno delle leggi razziali e che ha un segreto che i suoi amici non devono sapere:il suo vero nome è Leone,ma si vergogna di quel nome troppo impegnativo e perciò lo ha abbreviato. Una notte però,fuggendo dai tedeschi che cercano gli ebrei casa per casa,Leo scopre che il suo vero nome gli sta veramente a pennello…
E ancora, con Lia Levi, le classi seconde si affacciano alla comprensione della Shoah con “La portinaia Apollonia”, Superpremio Andersen 2005 per un testo dedicato alla Memoria e alla Storia, lette attraverso gli occhi e la mente di un bambino.
Accanto alle proiezioni cinematografiche sul tema, quelle classiche e indimenticabili da “La vita è bella” di R. Benigni del ’97 a “Jona che visse nella balena” di R. Faenza del ’93, la voce di Anna Frank resta, comunque, un faro per gli alunni di quest’età , una voce inconfondibile che richiama e ammonisce ma che dà anche la possibilità al lettore di diventare pacifico, comprensivo e solidale : migliore di quel che è.
Fonte: Dora Clemente