CRISPIANO – “La salute dei nostri figli è a rischio e il Comune non la tutela!” .E’ quanto denuncia un nutrito gruppo di cittadini di Crispiano, da un po’ di tempo in fibrillazione a causa di un’antenna di telefonia mobile posta sul tetto di una casa privata vicinissima all’istituto comprensivo “Giovanni XXIII”.
La scuola, in cui sono ospitate classi di materna, elementare e superiore, si trova nel quartiere Crispianello, i cui abitanti hanno costituito un libero comitato per cercare di affrontare il problema. L’antenna in questione si trova sul tetto dell’abitazione di un privato cittadino, in via Mesole, a circa 80 metri dall’istituto e, affermano i componenti del comitato, è stata camuffata, precisamente nascosta all’interno di una canna fumaria. Un “mascheramento” che ha insospettito ed indispettito il vicinato e i genitori degli alunni, i quali hanno deciso di andare a fondo, chiedendo poi la rimozione dell’antenna stessa. Fatte delle ricerche su Internet per reperire il regolamento comunale e quant’altro potesse servire a sostenere la loro causa, i cittadini hanno appurato che un regolamento comunale sì esiste, ma che non sarebbe stato applicato a dovere. “Il piano delle antenne non è stato fatto e soprattutto, una volta che la compagnia telefonica ha effettuato la sua richiesta di installazione con tanto di presentazione di Dia, perché non è stata convocata la commissione affari generali? E perché la richiesta non è stata debitamente pubblicizzata dall’amministrazione? Non sono contro a quello che è un servizio di pubblica utilità, ma la procedura non è stata quella corretta”, afferma a proposito Stefano Liuzzi, consigliere comunale di An, nonché genitore di due alunni della scuola.
Gli abitanti di Crispianello si sono dunque rivolti al sindaco Laddomada. La risposta ricevuta dal primo cittadino sarebbe stata: “Ho le mani legate”. Affermazione che ha suscitato ulteriori dubbi nel comitato, che hanno quindi raccolto delle firme (a tutt’oggi sono circa 700) e lunedì hanno manifestato dinanzi ai cancelli della scuola. Ieri mattina, poi, tutti dinanzi alla casa comunale, per parlare di nuovo con il sindaco. Presenti anche dei tecnici di due compagnie telefoniche, una delle quali ha fatto richiesta per l’installazione di un’ulteriore antenna in un’altra area del paese e l’altra era proprio quella incriminata. Dall’incontro è emerso che l’antenna è già funzionante, per cui non è possibile interrompere un servizio di pubblica utilità: E’ così scattata una precisa richiesta del sindaco, già inviata via fax alla compagnia telefonica. Laddomada in sintesi, ottenuto anche il consenso dal privato sulla cui casa è stata collocata l’antenna, chiede la recessione del contratto, la momentanea interruzione del segnale e propone lo spostamento dell’antenna in un’altra zona, che dovrà essere individuata dall’amministrazione.
Fonte: Paola Guarnieri