Insieme hanno trascorso oltre cinquant’anni della loro vita. Insieme hanno vissuto gioie e dolori di un’esistenza costellata di difficoltà. Insieme sono morti, per una tragica fatalità.
Lorenzo Bello, 74 anni, di Crispiano e sua moglie Concetta Milone, 75 anni, nativa di Ceglie Messapica, sono stati trovati privi di vita ieri mattina nella loro casa, in via Carducci, a Crispiano. Non l’ennesimo caso di omicidio – suicidio, come qualcuno ha pensato in un primo momento, ma morte incidentale per la donna e arresto cardiaco per l’uomo. Questo è quanto hanno accertato i sanitari del 118 e i carabinieri della locale stazione coordinati dal luogotenente Cosimo Vinciguerra, nonché i militi del comando di Massafra.
Concetta e «Ronzino», così come lui era chiamato in paese, trascorrevano le loro giornate in casa, a causa dell’infermità della donna, costretta in un letto da svariati anni. Ad occuparsi di lei, principalmente il marito, aiutato dai nipoti della coppia. I coniugi Bello infatti non avevano figli propri, anche se anni addietro avevano adottato due fratelli. Un’esperienza che avrebbe dovuto portare gioia in quella casa e che invece aveva generato tanto dolore. Il ragazzo più grande era andato via quasi subito, il minore era in contrasto con il padre adottivo, a causa della sua scarsa voglia di lavorare. Di alzarsi presto e di accudire gli animali dell’azienda agricola di famiglia, sembra che lui non avesse affatto voglia. E poi, le amicizie sbagliate e la tossicodipendenza. Frequenti i litigi tra padre e figlio, fino a quando l’uomo, esasperato, aveva esploso contro il ragazzo sette colpi di arma da fuoco, ferendolo gravemente e causandogli l’asportazione della milza. Anche per questo, il giovane si era poi allontanato da Crispiano. Ancora adesso vive fuori.
I due coniugi erano quindi ritornati a stare da soli. Lorenzo Bello, infatti, anche se condannato per il tentato omicidio, aveva avuto la possibilità di scontare la pena ai domiciliari, viste le gravi condizioni di salute di Concetta. E sebbene il suo debito con la giustizia fosse ormai estinto da tempo, qualcuno ieri in paese ha pensato che l’uomo, stanco di questa vita così difficile, avesse ucciso la moglie, per poi suicidarsi con una pistola. La realtà è stata forse più tragica.
Concetta Milone, si presume a causa di un attacco epilettico, è caduta dal letto in cui da anni era prigioniera ed ha sbattuto violentemente la testa. Nel tentativo di soccorrerla il marito, che a sua volta era sofferente, è stato stroncato da un infarto. A trovarli a terra, nella loro camera da letto, sono stati i parenti, allertati dal ragazzo che quotidianamente accudiva gli animali allevati nell’azienda di Bello. Arrivato davanti all’ingresso dell’abitazione, aveva trovato il cancello chiuso. Per entrare, i familiari hanno dovuto sfondare la porta. Dinanzi a loro la tragica scena dei due coniugi morti.
Fonte: Paola Guarnieri