Hanno viaggiato per chissà quanti chilometri attaccati alle barre che si trovano al di sotto di un pullman da turismo col rischio di schiantarsi sull’asfalto. Ancora un tentativo di immigrazione clandestina, ancora un fallito viaggio della speranza per tre giovani marocchini, scoperti ieri nella tarda mattinata a Crispiano.
Sono le 12,35 circa quando un pullman da turismo si ferma dinanzi alla chiesa di Santa Maria Goretti. L’autobus ha riportato a destinazione la delegazione crispianese che era stata in Grecia per un gemellaggio con la cittadina di Kalivia, nell’ambito del progetto «Contaminandosi». Alla testa della delegazione, il sindaco Giuseppe Laddomada e il vice sindaco Antonio Magazzino. Proprio mentre tutti si accingevano a ritirare i proprio bagagli, qualcuno ha esclamato: «Guardate, c’è una persona che è uscita dal fondo del pullman». Tra l’incredulità generale, infatti, un giovane è sbucato all’improvviso da sotto l’autobus ed ha cercato di dirigersi rapidamente verso la chiesa. Subito dietro di lui sono venute fuori altre due persone.
«Si trattava di tre uomini giovanissimi, completamente vestiti di nero e col volto anche nero. Non siamo riusciti a capire se lo avessero tinto di proposito, per mimetizzarsi meglio, o se fosse semplicemente sporco a causa del viaggio. Certo è che siamo rimasti tutti allibiti», commenta il sindaco Laddomada. Che aggiunge: «Non sappiamo come e dove i tre siano riusciti ad infilarsi sotto il pullman. Supponiamo che il tutto sia avvenuto sul traghetto, forse prima avevano viaggiato sotto qualche camion. Certo è che, da Bari sino a Crispiano, non abbiamo effettuato alcuna sosta».
Il tentativo dei tre di defilarsi fallisce comunque subito. Sul luogo giungono immediatamente i carabinieri della locale stazione, coordinati dal luogotente Cosimo Vinciguerra, e i vigili urbani comandati da Donato Greco, ed i ragazzi vengono condotti in caserma. Qui vengono rifocillati, lavati e sfamati. Si scoprirà ben presto che sono di nazionalità marocchina, tutti giovani: 25, 26 e 27 anni. Effettuati gli accertamenti di rito, uno di loro viene arrestato. Era infatti già entrato clandestinamente in Italia ed aveva a suo carico un provvedimento di espulsione. Gli altri due sono stati condotti in questura, da dove saranno avviate le procedure per il rimpatrio.
Un triste epilogo, dunque, per i tre marocchini, come commenta anche il sindaco: «E’ la prima volta che una cosa del genere accade nella nostra cittadina. La pena è stata grande: si vedeva chiaramente che erano dei disperati».
Fonte: Paola Guarnieri