«Non ne possiamo più. Questa storia deve finire. Non è la prima volta che veniamo aggrediti dai suoi cani». A sfogarsi così è il giovane che abita al civico 43 di via Palermo, nello stesso palazzo in cui la signora Castronuovo vive con la figlia, che, ironia della sorte, è anche una veterinaria. Lo stesso giovane che, intervenuto sul luogo dell’aggressione, mentre cercava di capire la dinamica dell’accaduto, si è visto di fronte il proprietario dei cani con l’accetta.
«In quel momento non ho avuto paura – racconta -. Ero troppo arrabbiato per pensare che sarebbe anche potuto accadermi qualcosa». Ed aggiunge: «Qui più di qualcuno possiede dei cani, ma con i nostri animali non è mai successo nulla, anche perché noi li teniamo regolarmente al guinzaglio». Il giovane parla poi di analoghi episodi avvenuti in passato. «Quei cani sono delle mine vaganti. Innanzitutto, vengono tenuti per ore quasi al buio, chiusi in quel garage. Vengono nutriti per lo più con carne cruda ed una volta che quella sorta di gabbia in cui sono costretti a stare per tanto tempo viene finalmente aperta, scorazzano liberamente. Non è la prima volta che si lanciano contro di noi o contro i nostri animali». E a questo proposito, l’uomo narra un episodio avvenuto qualche tempo fa e che lo ha visto suo malgrado protagonista: «Ero anche io con il mio cane al guinzaglio, quando uno dei due animali che oggi hanno aggredito la mia vicina di casa ha attaccato proprio il mio cane graffiandolo sul corpo. Mi sono allontanato di corsa per evitare ulteriori danni, tra l’altro comportandomi in modo deciso con il mio pittbull affinché non reagisse. Secondo me, non è una questione di razze ma di come gli animali vengono educati dai propri padroni. Il mio cane, in tanti anni, non ha mai aggredito nessuno e gioca tranquillamente con i bambini, sebbene porti ancora le cicatrici di quella aggressione».
Una docilità di cui, a quanto pare, non si può parlare per i due cani protagonisti del violento episodio. Sembra infatti che nella stessa zona, alcuni giorni fa, un volpino di un’altra signora sia stato azzannato proprio dallo stesso pastore belga e dallo stesso molosso meticcio protagonisti dell’aggressione di ieri, riportando serie ferite e ricevendo 13 punti di sutura tra interni ed esterni. Il malcontento del vicinato è dunque grande. «Chi dice di amare i cani, deve saperli accudire e custodire. Non basta salvarli dalla strada e poi lasciarli agire liberamente, senza mai tenerli al guinzaglio. La nostra, tra l’altro, è una proprietà privata e non può accedervi ma a lui non è mai importato». Riguardo poi a quanto accaduto alla signora Castronuovo, il giovane aggiunge: «Abbiamo saputo che i danni soprattutto alle gambe e alle braccia sono gravi. Qui c’era davvero tanto sangue».
PAOLA GUARNIERI
Fonte: Paola Guarnieri