Scuole superiori crispianesi promosse in tema di sicurezza. Il professionale Alberghiero e il tecnico-commerciale della Ragioneria (accorpate con la voce di Isiss sotto un’unica dirigenza ) sono a basso rischio sicurezza per alunni e docenti. Questo sembrerebbe essere il risultato di un test di autovalutazione dell’applicazione delle norme di igiene e di sicurezza nelle scuole pubbliche.
Le 56 domande (scaricabili sul sito dell’associazione di consumatori, www.codacons.it nell’area tematica scuola sicura) pensate inizialmente per analizzare il rispetto delle persone diversamente abili, sono diventate nelle ultime settimane di stretta attualità per tutti gli studenti dopo la tragica morte, avvenuta sabato 21 novembre scorso, del diciassettenne Vito Scafidi al liceo scientifico ‘Darwin’ di Rivoli, nel torinese.
Per capire il tono delle domande basta andare a saltelli: la prima chiede se “le prese elettriche hanno i fori che si chiudono quando viene estratta la spina”. Il secondo ‘quiz’ dice: “Il personale della scuola è stato formato per la lotta agli incendi ed alla gestione delle emergenze? Sai come utilizzare un estintore?”.
Altre domande spulciate a caso: “Vi sono fili scoperti, il punto di raccolta in caso di emergenza è conosciuto da tutti, conoscete il segnale di pericolo (come il suono della campanella fuori orario), le scale hanno strisce abrasive antiscivolo, c’è il cassetto di pronto soccorso, ecc.”
Le risposte ufficiali del Responsabile del servizio prevenzione e protezione (Rspp), lo stesso consulente scelto dalle altre scuole crispianesi (elementare e media), l’ingegner Casieri, non si tira indietro, anche se non firma il suo test.
Soddisfacenti i risultati, stando a quanto affermato dal responsabile: tutto ok su molti fronti di eventuale pericolo. Pochi i punti critici ancora da sistemare: resta un fatto, che come per la quasi totalità delle scuole pubbliche italiane, non c’è il certificato di prevenzione degli incendi (Cpi), che dovrebbe essere rilasciato alle scuole a norma dal Comando provinciale dei Vigili del fuoco. È uno dei punti più controversi, ma non l’unico. L’ultima domanda del test chiede se nella formazione delle classi si tiene conto della grandezza effettiva delle aule, per garantire a ciascun alunno almeno 1,96mq netti. Risposta del tecnico incaricato dall’Isiss di Crispiano: Sì, con una postilla aggiunta: “Ove possibile”. La conferma è data dal responso ‘No’ al test n. 16, che chiede se è rispettato il “numero massimo di affollamento delle aule che comunque non può essere superiore a 26 persone per classe”.
Le vetrate delle scuole dovrebbero essere retinate per evitare che in caso di rottura accidentale nessuno si ferisca. Per ora non è così. Alcuni esempi positivi (e sono la stragrande maggioranza delle risposte): rispettato il divieto assoluto di fumo, le luci artificiali sono sufficienti, il numero dei Wc è idoneo (confrontate però il test compilato dai ragazzi). Il responsabile della sicurezza attesta che non vi sono fili elettrici scoperti, la planimetria con l’indicazione delle vie di fuga è esposta e conosciuta da tutti. Una sola domanda che sembrerebbe sbagliata: “Esistono nelle immediate vicinanze della scuola ripetitori di telefonia mobile”, certo che sì, attaccato al muro nord del Cimitero comunale, in linea d’aria non più di 150 metri dall’Alberghiero. Nei pressi della Stazione dei treni e in mezzo ad una nuova rotatoria due ripetitori abbastanza vicini alla Ragioneria in via Martina franca.
La risposta alla domanda n. 21 è onesta ma inquietante, ricordando lo sfortunato studente torinese morto qualche giorno fa: “Sono presenti inconvenienti tipo intonaci, tegole o materiali vari che cadono, spigoli vivi, materiali vari ammucchiati, ecc.”. Risposta dell’ingegner Casieri: “Sì, talvolta”.
Fonte: Cataldo Zappulla