Grande serata musicale e applausi continui per il concerto di Nico Morelli, per la prima volta esibitosi nella sua cittadina di origine.
Un pubblico numeroso che ha apprezzato la nota professionalità del bravo pianista che ha fondato e dirige il gruppo internazionale Pizzica&Jazz Project, di cui fanno parte Bruno Ziarelli, Tonino Cavallo, Stephane Kerecki, Alessandro Mariani e Claudio Del Vecchio.
Una serata vernice organizzata dalla Provincia di Taranto e dal Comune di Crispiano, in cui non sono mancati momenti di emozioni dell’artista, che si è esibito nel piazzale della scuola elementare che ha frequentato, alla presenza dei numerosi amici di infanzia e dei genitori Michele Morelli e Gina Virgilio.
Il programma è andato al di là delle previsioni per le continue richieste di bis del pubblico, palesemente gratificato da una serata di grande spessore culturale e musicale, inserita nel programma Festa d’Estate 2008, che sta per concludersi.
Nico Morelli diplomatosi presso il Conservatorio Musicale di Taranto, parte per Roma dove segue dei corsi di perfezionamento di piano classico con Aldo Ciccolini. Si specializza nello studio del Jazz nelle scuole italiane “Siena Jazz”, “Berklee School of Boston”, “Manhattan School”. Parallelamente, ha avuto per professore Franco D’Andrea.
Nel 1991, dal suo incontro con Steve Lacy et Glenn Ferris nasce l’album, Nella Sala Delle Arcate. Nel corso degli anni che seguono, Nico Morelli suona in concerto con Flavio Boltro, Enrico Rava, Paolo Fresu, Marc Johnson, Roberto Gatto, Bruno Tommaso, Roberto Ottaviano, Bob Mover , Sylvain Beuf, André Ceccarelli.
Nel 1994, esce il suo primo album, Behind the Window.
L’anno seguente, ottiene un diploma di Musica Jazz al Conservatorio di Bari poi va in Francia e segue uno stage diretto da Paul Bley. Nel 1996, Nico Morelli registra con Roberto Gatto e Marc Johnson. L’album “The Dream”, nato da queste registrazioni, uscirà nel gennaio 1998. Dal 1997, forma il gruppo “Jazz Air Trio” con il contrabassista Paolo Ghetti e il batterista Vincenzo Lanzo. Da diversi anni, il trio si esibisce regolarmente attraverso l’Italia. Nico Morelli continua contemporaneamente le sue collaborazioni con altri musicisti, tra i quali Roberto Gatto, Giovanni Tommaso e Paolo Fresu. Il CD “Isole Senza Mari”, l’album del “Jazz Air Trio” esce nel luglio 1998. Nel maggio 1999, riceve il primo premio del concorso internazionale ‘Viva il Jazz’ a Milano. Lo stesso anno, riceve il terzo premio del concorso internazionale “Piano Jazz à Vanves”. Nel 2000, vince il secondo premio di composizione al concorso della Defense 2000 a Parigi. Nel 2002, Aldo Romano l’invita a partecipare al suo ultimo album Because of Bechet (Universal Music).
Stabilitosi a Parigi dal 1998, Nico Morelli s’impone oggi come uno tra i migliori jazzmen della sua generazione. Pianista molto ricercato dai musicisti più rinomati della scena internazionale per il virtuosismo e la sensibilità del suo suono, è anche uno dei più richiesti per concerti con le sue formazioni. Suona regolarmente nei grandi clubs francesi e nei festivals in Francia e all’estero. Fedele alle sue origini e al Jazz Air Trio che ha creato nel 1997, ritorna spesso in Italia che l’ha riconosciuto come la rivelazione del jazz italiano.
Nico Morelli, di cui la stampa italiana dice che è, in effetti, ” il pianista più promettente del jazz italiano “, è anche un compositore ispirato e talentuoso.
La sua ricerca musicale è centrata sulla fusione del jazz alla quale si miscelano le sonorità e le melodie classiche dell’inizio del 20° secolo. Ispirate alle opere di Ravel, Debussy, Fauré, Albeniz ma anche di Bach, le sue composizioni si caratterizzano per una ritmica propria al Jazz “Bianco”, nella linea di Bill Evans, con un equilibrio ritmico e una ricerca di timbro sonoro che gli è proprio.
E’ nell’aspetto improvvisativo che il pianista si accosta al suono dei pianisti neri americani.
Nico Morelli è inoltre l’erede della tradizione musicale italiana per la quale l’attaccamento all’armonia e alla melodia è preponderante.
Nico Morelli, artista dai molti talenti, ci conduce in un universo dove si mescolano lirismo classico, improvvisazione, jazz virtuoso e originalità.
Fonte: Michele Annese