ANCORA DISAGI ALl´´UNICO UFFICIO POSTALE LA CODA PROSEGUE FINO ALL´´ESTERNO

Senza sciarpa, guanti, cappotto e cappellino all’ufficio postale di Crispiano non ci puoi proprio andare. Perché se all’interno vi sono già 18 utenti devi aspettare il tuo turno sul marciapiedi.
A lamentarsi di una delle situazioni di maggior malcontento nella cittadina delle cento masserie è Michelangelo Serio, capogruppo consiliare del Pdl, che a questo proposito ha inviato una lettera al sindaco Giuseppe Laddomada. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha spinto il rappresentante del Pdl a richiedere l’intervento del primo cittadino è stata la recente disposizione della direzione dell’ufficio postale crispianese: nella sala di corso Vittorio Emanuele non possono entrare più di 18 persone alla volta, con la motivazione che così si ottempera a quanto previsto dalla Legge 626 del 1994 sulla sicurezza sui posti di lavoro. Gli altri aspetteranno il proprio turno fuori. Un’inizia – tiva non felice, soprattutto se si considera che è stata avviata in pieno inverno, con temperature che non rendono proprio gradevole la permanenza all’ester no.
Prescindendo da ogni intento polemico, ma con il solo intento di offrire un contributo costruttivo ai fini di una soluzione del problema che interessa moltissimi concittadini, e fasce di età spesso malandate per via degli acciacchi e del peso degli anni – si pensi solo alle lunghe file per la riscossione delle pensioni ! – nel pieno rispetto verso il provvedimento adottato, si auspica una soluzione diversa, una soluzione che, soprattutto, in tempi rapidi sollevi i nostri concittadini da lunghe file al freddo, senza la possibilità di un posto a sedere o di un minimo appoggio», afferma Serio. Che si domanda soprattutto perché non sia possibile aprire gli sportelli anche nel pomeriggio, come avviene in altri comuni limitrofi, tra cui Statte. Insomma, continuare con l’orario 8,30 – 13,30 non basta più alla numerosa utenza e servirebbe anche snellire il servizio, con notevoli vantaggi sia per i cittadini che per gli impiegati.
PAOLA GUARNIERI

Fonte: Paola Guarnieri