CRISPIANO – Spaccati di vita sui manifesti murali, questa settimana in paese. Oltre ai sempre tristi manifesti mortuari, si spazia su più campi in questi giorni. Sono lenzuolate di carta 70×100 centimetri. Invitano a riflettere, a partecipare o ad astenersi dal mettere il naso fuori casa. Dipende dai motivi: un manifesto monocolore verde su sfondo bianco annuncia “le celebrazioni per il primo centenario della Società operaia” di Crispiano, fondata nel lontano 1908: domenica 22 giugno i festeggiamenti si apriranno con una messa alle 9,00 in chiesa madre, per commemorare le migliaia di ex associati passati a miglior vita. A seguire, sarà deposta una corona al monumento ai caduti e presso il Teatro comunale si terrà un incontro pubblico con presentazione di un libro dedicato ai cent’anni della Società operaia. La sala polifunzionale sarà affollatissima, c’è da giurarci, giacché si tratta della più grande associazione crispianese grazie ad alcune migliaia di iscritti. Al termine dei lavori seguirà un pranzo sociale, recita in basso il manifesto, affisso da diversi giorni sulle venti plance sparse negli otto piccoli quartieri comunali.
Scusate l’ironia: giacché per finire tra i vermi c’è tempo (esiste pure un’alternativa chiamata ‘cremazione’), la disinfestazione notturna di Crispiano sarà fatta lunedì 16 giugno a partire dalle ore 23,00 e per le successive due ore. Questo secondo manifesto è firmato dal sindaco Laddomada e dall’assessora Caramia. Converrà tenere porte e finestre chiuse. Bisognerà evitare di lasciare pascolare bimbi (vista anche l’ora tarda) e animali da affezione. Si dovranno per forza di cose cestinare eventuali alimenti lasciati inavvertitamente all’aperto durante tale disinfestazione notturna. Ne seguiranno altre.
Contro la disinfestazione dell’Italia dallo ‘straniero’ o dallo spauracchio dell’invasore multicolor, Rom o di altra etnia meticcia in generale, si scaglia a scanso di equivoci il circolo Arci di Crispiano. Un manifesto, affisso in questi giorni da tutti i circoli italiani di questa associazione, riprende per intero una poesia di Bertolt Brecht molto gettonata in queste settimane anche on line. La poesia si intitola ‘Berlino, 1932’. Fa riflettere e un po’ accapponare la pelle: “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
Un ultimo manifesto, il più gradito e colorato, riguarda il calendario delle manifestazioni curate dall’associazione locale ‘Amici da sempre’ dal titolo ‘Sere d’estate’. Questo “insolito viaggio”, come promettono nel manifesto gli autori, merita però di soffermarsi in un articolo a parte.
Fonte: Cataldo Zappulla