Il Comune di Crispiano, parteciperà alla BIT insieme agli altri enti che hanno aderito all’invito della Provincia di Taranto. Nell’occasione verranno presentati i programmi comunali di promozione turistica in fase di attuazione e quelli del neo costituito consorzio de “Le Cento Masserie di Crispiano “ che sta per avviare le prime iniziative.
In merito al progetto di valorizzazione delle masserie, promosso dalla locale Biblioteca Civica “Natale”, una prima idea imprenditoriale, applicata ad una masseria del nostro territorio, è stata simulata da un nostro valido professionista che vive ed esercita a Roma da molti anni.
Stiamo parlando dell’avv. Giampaolo Leggieri, il quale precisa che si tratta di un lavoro da lui elaborato quasi per gioco nel corso dei suoi studi di diritto dell’economia.
“La trattazione – aggiunge Leggieri nella nota allegata allo studio – vuole dimostrare, specie ai nostri ragazzi dell’Alberghiero che, oltre alla validità ed insostituibilità dello strumento inteso come business plan, anche con «un soldo» è possibile fare impresa di grande valore strategico con inevitabili ricadute in termini occupazionali e di sviluppo qualitativo del territorio. Nella mia visione, la Masseria viene recuperata ad una moderna funzione economica non estranea a contenuti etici di responsabilità sociale ma rispettando tutti i diversi portatori di interessi”.
“Se questo mio lavoretto – conclude il nostro illustre concittadino – dovesse sprigionare nel lettore una qualche passeggera curiosità di approfondimento, sin da ora mi rendo disponibile per una sua più dettagliata illustrazione (studio.leggieri@gmail.com).”
Il piano d’impresa, oggetto dell’idea imprenditoriale di Leggieri, in sintesi ipotizza l’acquisto di una masseria pugliese ormai in disuso ed il suo recupero ad una moderna funzione imprenditoriale altamente competitiva.
“L’acquisto di una masseria da ristrutturare integralmente – dice nella presentazione sintetica – rappresenta oggi un valido investimento patrimoniale. La trasformazione di questa masseria in una struttura destinata all’ospitalità rurale si ritiene sia una buona occasione per fare impresa, specie quando il mercato dei turismo regionale pugliese esprime una grande potenzialità di crescita economica. La scelta efficace di un prodotto/servizio innovativo e di qualità, premierebbe i promotori dell’impresa con un immediato successo commerciale”.
“La masseria dell’attuale progetto imprenditoriale, ipotizzata, è ubicata nell’area jonico-tarantina, sul versante sud orientale delle Murge, nel cosiddetto Territorio delle Cento Masserie (Comune di Crispiano). In questo luogo si stende una risorsa inesplorata, rappresentata da un antico microcosmo di civiltà contadina in via di estinzione, già tratteggiata dalla matita naif di Vincenzo Milazzo, di pregevole valore culturale, architettonico e ambientale; una eccellente opportunità per lo sviluppo del turismo rurale”. In proposito, l’avv. Leggieri annota: “E’ matura la consapevolezza dei valore intrinseco del territorio delle cento masserie. Risale al 1968, a cura della locale Biblioteca Civica, un primo progetto di documentazione di tutte le masserie esistenti nell’area del territorio comunale. Negli anni ’70 viene pubblicato un book fotografico di prestigio in occasione di una storica mostra espositiva di tutte le masserie. Negli anni ’90 è pubblicato un secondo volume riguardante le cappelle rurali e le chiese rupestri. Recentemente, con delibera dei 3 aprile 2007, il Consiglio comunale di Crispiano ha espresso unanime intento di favorire con iniziative di marketing territoriale i produttori titolari di masserie a vocazione agrituristica”.
“L’idea imprenditoriale dei promotori – viene detto nel pregevole lavoro di Leggieri – nasce dalla preliminare convinzione che gli strati propulsivi dell’economia, quelli che generano ricchezza, prosperano là dove sono più aperti gli spazi sociali e dove maggiore è la disponibilità e la tolleranza verso gli altri. Soltanto in questa prospettiva si può affermare che lo sviluppo economico postula la solidarietà umana. Sulla base di questo principio etico, i promotori hanno scelto di fare impresa aprendo al comparto dei turismo accessibile per tutti( maggiori informazioni nel sito www.euforme.net sotto analisi delle esigenze, www.disabilitaincifre.it , oppure web di Eu.For.Me.) che rappresenta oggi un segmento di mercato dal potenziale economico ancora largamente inespresso e che può consentire di ottenere apprezzabili risultati economici e competitivi. Per turismo accessibile si deve intendere l’insieme di servizi e strutture in grado di permettere a persone con esigenze speciali la fruizione della vacanza e del tempo libero senza ostacoli e difficoltà. Le persone con esigenze speciali possono essere gli anziani, le persone con disabilità motorie anche temporanee, le persone con esigenze dietetiche o con problemi di allergie, tutti i soggetti che necessitano di particolari comodità ed agevolazioni per la pratica del viaggiare”.
Leggieri aggiunge: “da una ricerca focalizzata sullo studio della domanda di turismo accessibile in Italia, realizzata nel 1999- dalla società Iter, per conto dell’Enea (Ente per le Nuove tecnologie l’Energia e l’Ambiente), nell’ambito del progetto Star e (Servizi Turistici per l’Accessibilità e la Residenza confortevole), è emerso che le persone che definiscono il fenomeno del turismo per tutti in Italia sono circa 3,5 milioni. Fra queste vengono comprese le persone anziane che costituiscono la fetta più importante del segmento delle persone con esigenze specifiche. Si tratta di una categoria in crescita a causa del continuo invecchiamento della popolazione. Tra le persone con esigenze specifiche vanno anche incluse le persone con disabilità temporanee, tra cui rientrano, ad esempio, le donne in stato di gravidanza. Le persone disabili cominciano ad avere buone opportunità di lavoro e, quindi, percepiscono un reddito che consente loro di viaggiare, quasi sempre con un accompagnatore e ciò significa che in genere per ogni cliente ne vanno considerati almeno due. I costi per un cliente con esigenze specifiche, legati all’effettuazione di un viaggio e alla scelta di una vacanza, sono considerevolmente più alti di un cliente normale. Ciò ha portato ad una disponibilità diffusa, di posti letto e servizi adeguati al target di clientela, concentrata in strutture alberghiere di categoria medio-alta. Le strutture di livello intermedio a carattere familiare, nonostante costituiscano una parte sostanzialmente importante dell’offerta turistica italiana, mancano delle caratteristiche di accessibilità sufficienti per rispondere alle esigenze del target. La conseguenza è che la domanda di turismo accessibile non è riuscita a decollare nella misura potenzialmente prevista”.
“Il mercato aperto a diverse categorie di clientela, senza soluzioni “ghettizzanti” – scrive l’economista – garantisce un’utenza ampliata. Ciò determina una maggiore redditività dell’imprenditore che punta alla soddisfazione di una domanda sia di turismo in genere che di turismo accessibile. La predisposizione di un prodotto o di un servizio accessibile spesso comporta l’innalzamento degli standard qualitativi e quindi un maggior gradimento da parte della domanda complessiva e non solo di quella specifica legata alla disabilità, con un accrescimento del valore aggiunto dei prodotto stesso. Il prodotto turistico non è immagazzinabile e quindi diventa fondamentale destagionalizzare. Le persone anziane, per esempio, preferiscono distribuire i propri viaggi nei periodi di bassa stagione, avendo più tempo libero a disposizione e la possibilità di pagare meno. Lavorare con questa fetta di mercato permette, quindi, di ottenere notevoli vantaggi competitivi e di raggiungere obiettivi di destagionalizzazione. La gestione etica dell’azione imprenditoriale, inoltre, rappresenta per l’impresa un ritorno d’immagine più che positivo. La soddisfazione del cliente si trasforma in un mezzo di promozione potente: un cliente soddisfatto sarà quasi sicuramente un cliente fidelizzato poiché, per le difficoltà che generalmente incontra nel trovare un’offerta adeguata alle proprie esigenze, normalmente preferisce ritornare nella località e nella struttura dove si è trovato bene a contatto con personale maggiormente preparato. In questo segmento di mercato il ricorso essenziale al passaparola dei clienti fidelizzati e di quelli potenziali rappresenta un sistema efficace di realizzazione di azioni promozionali del prodotto in offerta”.
“Sulla base di questo progetto economico ed imprenditoriale – viene detto in questa prima parte del documento – si chiede ai terzi destinatari del presente Business Plan di finanziare con vincolo di capitale di debito i necessari investimenti a medio-lungo termine. II presente piano d’impresa, inoltre, ha lo scopo di verificare il ritorno di cassa che può generare e quindi la stessa fattibilità del piano nonché i suoi limiti economici e finanziari”.
“II reperimento delle risorse per il finanziamento dell’attività si avrà: mediante leasing immobiliare per quanto riguarda l’acquisto e la ristrutturazione della masseria (debito di funzionamento: valore del contratto € 1.500.000,00 con rimborso ventennale); con un mutuo per quanto concerne l’avviamento dell’impresa (debito di finanziamento: valore del contratto € 500.000,00 con rimborso decennale); attraverso l’autofinanziamento determinato dai ricavi correnti”.
Nella presentazione dell’impresa, lo studio ipotizza ancora che: Il soggetto promotore è una Società a responsabilità limitata (S.r.l.) di neo costituzione con il capitale sociale di diecimila euro interamente versato. Non sussistono legami con altre imprese. L’oggetto sociale è il turismo rurale accessibile. In prospettiva, la S.r.l. intende promuovere attività di agriturismo nell’ambito di un progetto di sviluppo rurale stante l’opportunità attuale di cogliere i finanziamenti comunitari 2007 – 2013.
Al management sono affidati strategicamente i compiti: di ristrutturare l’azienda agricola acquisita secondo le più strette esigenze dell’ospitalità accessibile ed avviare l’attività imprenditoriale; di studiare e promuovere, in una fase di maturità dell’impresa, lo sviluppo rurale di qualità con particolare riferimento all’agricoltura biologica, alle attività di trasformazione agroalimentare e alla commercializzazione dei prodotti agro¬artigianali tipici della vita agricola in masseria.
La struttura dell’azienda è organizzata secondo una struttura funzionale. Gli organi direttivi sono specializzati secondo il criterio delle competenze. Ciascuna unità funzionale corrisponde ad una Direzione di funzione. In relazione all’oggetto che le caratterizza, le funzioni aziendali sono raggruppate nelle tipiche funzioni operative quali l’approvvigionamento, la produzione, il commerciale, la ricerca e lo sviluppo. La Direzione Generale svolge funzioni di indirizzo e coordinamento, del sistema aziendale quali l’organizzazione, la pianificazione delle attività ed il controllo, la gestione dei sistemi informativi. Alla Direzione Generale sono affidate anche funzioni operative integrative quali la finanza e la gestione del personale.
(Continua…)
Fonte: Michele Annese