“Nel settembre del 2007 il giornale POLITES ha promosso un sondaggio su un campione rappresentativo di cittadini di Crispiano sulle proprie decisioni di voto in previsione della imminente elezione del Sindaco e del consiglio comunale. Il quadro che emerge da detto sondaggio non è tra i più edificanti e non promette niente di buono per il futuro di questa comunità. Il sondaggio, infatti “Rivela un paese profondamente in rotta con la propria classe politica … un solco sempre più profondo tra politici, amministratori ed elettorato…un pericoloso disconoscimento della politica come unico strumento possibile per la gestione della cosa pubblica” (Polites n.d.r.). È risaputo che i sondaggi non sono oro colato,vanno presi con le pinze, vanno interpretati, sono smentiti dalla realtà … ed altre amenità di questo genere; pur tuttavia una classe politica accorta e che, soprattutto, cerca la spropriale gittimità nel consenso popolare, avrebbe dovuto immediatamente interrogarsi e individuare nuovi meccanismi di raccordo con la popolazione apparsa così distante e sopratutto scoraggiata. Invece? Invece caccia la testa nella sabbia e continua con i riti paludati di una vecchia classe politica preoccupata soprattutto di conservare se stess aI partiti si dimostrano così per quello che ormai sono: scatole vuote, inni, bandiere,parole senza senso e senza speranza. Frasi fatte in cui ormai non crede più nessuno. Nemmeno loro. L’amministrazione uscente non si preoccupa dispiegare i successi, ma soprattutto gli insuccessi del suo mandato; non si preoccupa di rendere conto di quanto ha fatto e soprattutto di ciò che, promesso in campagna elettorale, non è stato realizzato; non si preoccupa di spiegare le difficoltà incontrate e come in futuro intende superarle. No: autoreferenziale, si dà il massimo dei voti e, forte di vecchie inimicizie divenute d’incanto nuove amicizie (per il bene del paese, naturalmente), si offre per il prossimo rinnovo così com’è, chiavi in mano. Dall’altra parte, la minoranza tronfia della palpabile insoddisfazione per l’amministrazione uscente, si avvita su se stessa e avvia una feroce lotta intestina preoccupandosi di vendere la pelle dell’orso e non di ingegnarsi su come ammazzarlo. Questo è il quadro desolante e desolato che si prospetta davanti ai cittadini che saranno chiamati alle urne tra uno scampolo di tempo. Bisogna arrendersi perché è ineluttabile tutto ciò? È inarrestabile questo declino? No! Noi diamo una lettura diversa al sondaggio di POLITES. Noi rileviamo nello scoramento della popolazione una disaffezione per questa politica e, di contro,una grande richiesta di POLITICA, quella che pone il cittadino al centro della sua azione, quella che con grande afflato indirizza il suo agire verso i problemi della popolazione e li risolve; quella che osa progettare futuri stimolanti per la comunità e per ognuno dei suoi componenti. Noi riteniamo che la risposta a questa grave crisi civile, culturale, economica, che attanaglia il paese non sia il disinteresse, la rassegnazione, ma l’interesse, la partecipazione di tutti. Noi riteniamo che necessariamente e immediatamente in tutte le sedi aggregative,politiche e non, si avvii un dibattito severo e obiettivo su che cosa è stato il nostro paese, cosa è e cosa può e deve diventare. Vi è bisogno della partecipazione interessata di tutti i componenti della comunità per favorire il massimo dell’informazione, coscienti come siamo che la scelta individuale (il voto di ciascun cittadino) influenza in maniera determinante la vita dell’intera comunità e di ognuno di noi. L’appuntamento alle urne perciò non può essere considerato un rito quasi folkloristico: è l’appuntamento per il futuro del paese e non può essere vissuto con noncuranza o lasciato alla iniziativa e gestione dei pochi di sempre. Per questo ci siamo riuniti in una associazione politico-culturale. Per promuovere, finchè c’è tempo, un ampio confronto tra i titolari veri del futuro di Crispiano e, quindi, delle scelte amministrative, I CITTADINI;offrire loro, singoli o associati in aggregazioni culturali, sportive, di categorie produttive, un luogo di confronto, un punto dove dare fiato alle loro proteste ma anche e soprattutto alle loro proposte,uno spazio dove individuare insieme le soluzioni più adeguate. Vogliamo dare ospitalità a quanti per difficoltà oggettive, lavoro, famiglia, non possono partecipare direttamente alla gestione della comunità e per questo relegati nel silenzio: quante ricchezze disperse che possono essere recuperate attraverso una accorta azione associativa! Noi, attraverso questa nuova associazione vogliamo seppellire la civiltà dell’assenza, la civiltà del disinteresse, la civiltà dell’egoismo, la civiltà della delega in bianco: ad essa contrapponiamo la civiltà della presenza, la civiltà dell’interessamento, la civiltà della solidarietà, la civiltà dell’impegno diretto. Per questo, per girare pagina e guardare con fiducia al futuro, ci siamo costituiti in associazione apartitica e ad essa abbiamo dato il nome di NUOVA CIVILTÀ. Poniamo al centro della nostra azione il metodo del dialogo e del confronto con tutti per giungere a selezionare, insieme con tutti, una classe dirigente che sia adeguata ai compiti e alle sfide che Crispiano deve affrontare per risalire la china. Vogliamo contribuire alla formazione di un governo del paese che si dia nuove strategie e competenze perché nuove e più complesse sono le politiche urbane che i governi locali sono chiamati ad affrontare. Infatti, accanto alle tradizionali domande di regolamentazione dell’uso del suolo, di manutenzione della città, di produzione e gestione dei servizi, il governo locale è chiamato ad intervenire per rispondere a nuove domande, quali: – azioni di supporto allo sviluppo locale; – qualità del paese, intesa come qualità ambientale, dei servizi e dei tempi di organizzazione e fruizione;- crescita e qualificazione di consumi culturali;- soluzione di fenomeni di inclusione sociale e di povertà e per i processi di isolamento degli individui e delle famiglie;- capacità competitiva, imprenditiva e manageriale per accedere ai finanziamenti dell’Unione Europea,dei governi nazionale e regionale. Tutte queste domande richiedono l’abbandono di un vecchio modo di gestire la cosa pubblica caratterizzato da un approccio burocratico e autoritario: occorre invece il coinvolgimento di capacità, competenze e risorse anche esterne all’apparato amministrativo tradizionale ricercando e favorendo la partecipazione di nuovi soggetti rappresentativi della comunità amministrata. Si deve passare dal governo inteso come azione del soggetto che provvede direttamente a fornire soluzioni ai problemi, al governo come azione del soggetto che rende possibile la ricerca di soluzioni differenziate attraverso la mobilitazione di una ampia serie di altri attori (ANCI – Associazione Nazionale Comuni d’Italia – Dipartimento mezzogiorno e politiche di coesione – POSTIT Piano Operativo di Supporto Tecnico per l’Integrazione Territoriale). Noi raccogliamo la sollecitazione dell’ANCI e ne facciamo il nostro approccio culturale e politico alle vicende del paese. Pertanto, a quanti ritengono, come noi riteniamo, che sia necessario che l’intera comunità si ripieghi su se stessa e in modo esigente recuperi la propria identità culturale, civile, economica, riscopra le proprie peculiarità, rivolgiamo il pressante invito ad avvicinarsi alla nostra associazione senza pregiudizi e ritrosie varie: è in gioco il futuro di ognuno di noi e della nostra comunità intera. Siamo sicuri che insieme potremo costruire un futuro migliore e, soprattutto, sconfiggere il nemico più pericoloso e subdolo che si annida nelle strade del nostro paese: l’APATIA. Movimento Politico Culturale Nuova Civiltà.”
Fonte: Michele Annese