VIAGGIO NELLA MUSICA POPOLARE CON GIOVANNI ROTONDO

CRISPIANO – Una parte l’ha fatta anche la luce, che è andata via, lasciando tutti a lume di candela. Ma per la quasi totalità, la magia della serata è stata creata dalla chitarra di Giovanni Rotondo, ospite del caffè letterario “Altrove” di Crispiano. Psicologo, musicista ed esperto di musicoterapia, Rotondo ha affascinato gli ospiti di uno dei salotti culturali più “in” della nostra provincia, presentando “Dalla bossanova al tropicalismo. Viaggio nella musica popolare brasiliana”. Ad introdurre l’artista, Marcello Carrozzo, patron del caffè letterario, che ha paragonato il viaggio musicale di Rotondo a quello compiuto dal pastorello Santiago nell’ “Alchimista” di Paolo Choelo.
“Stasera faccio qualcosa di inusuale per me che suono ed ho dedicato tutta la mia vita alla musica: parlo”, ha affermato in apertura Rotondo, che con il pudore tipico di chi è abituato ad affidare ciò che ha da dire più alle note musicali che alle parole, ha introdotto i presenti nel mondo della musica brasiliana. “La musica che si fa, si è fatta e si farà in Brasile è enorme. Il tutto nasce dall’Africa, dove ha origine il samba. Riti e tradizioni locali sono stati portati in Brasile e si sono fusi alle tradizioni indie e portoghesi”, ha spiegato. Rotondo ha quindi parlato della bossanova, “che trae la sua forza dal jazz freddo statunitense” e che da iniziali temi amorosi passa poi a quelli politici. “Dopo neanche 10 anni di bossanova nasce il tropicalismo, con il recupero delle tradizioni più autenticamente brasiliane”, ha concluso il chitarrista. Il resto, suggestioni, immagini, suoni, profumi del Brasile, Rotondo li ha affidati alla sua chitarra. “Fio maravilha” di J. Ben, “Asa branca” di L. Gonzaga, “Lo mestre sala dos mares” di J. Ben, “Leao sinho” di C. Veloso, “Eu sei que eu vou te amar” di C. Veloso, “A banda” di F. De Hollanda sono stati solo alcuni dei brani eseguiti con calore e sentimento. Segno di un amore per la musica brasiliana che nasce in lui 20 anni fa, dopo aver ascoltato un nastro di Djavan. Una scintilla che ha acceso un grande fuoco. Quello che arde nell’ultimo cd di Giovanni Rotondo, “Camino do mar”. Lo stesso fuoco che ha scaldato i cuori ad “Altrove”. Paola Guarnieri

Fonte: Paola Guarnieri