CRISPIANO – Mentre si attendono notizie positive su Rahmatullah Hanefi, collaboratore di Emercency intervenuto per la liberazione di Mastrogiacomo e su Ajmal Naqshbandi, interprete del giornalista italiano, che sono ancora nelle mani dei talebani, l’associazione umanitaria di Gino Strada arriva a Crispiano. Un rappresentante di Emergency, Carmine Simeone, coordinatore territoriale dei gruppi che diffondono i diritti umani e la pace, nei giorni scorsi è stato infatti ospite del caffè letterario “Altrove”. Qui si è discusso della dichiarazione che l’International humanist and hetical union ha consegnato al Parlamento europeo. Ben 11 punti, che ribadiscono concetti quali pace, uguaglianza, libertà di pensiero ed espressione, dignità, libertà personale, di ricerca, creatività artistica, lotta alla violenza , concetti alla base del comune sentirsi europei.
Dopo la presentazione dell’avvocato Francesco Guida, che ha evidenziato la necessità di costruire un’Europa di popoli e culture che sia mediatrice nei conflitti mondiali, il regista Antonio Minelli ha letto il testo del documento. Minelli ha focalizzato il suo intervento sulla scarsa importanza data in Italia all’arte e alla cultura, ritenute qualcosa di “ pesante” ed anche fortemente tassate. Carmine Simeone ha quindi commentato: “E’ drammatico leggere documenti del genere, considerato che nel ’48 la nostra carta costituzionale diceva le stesse cose. Emergency lavora , costruisce per i diritti nel mondo, che sono da riaffermare e riprendere e quando ha deciso di portare aiuti nei paesi più penalizzati lo ha fatto ad alto livello. La nostra parola d’ordine è uguaglianza, ma soprattutto ci proponiamo in un certo senso di scomparire. L’obiettivo finale di un’associazione umanitaria, infatti, deve essere quello di diventare inutile”. Il giovanissimo responsabile di Emergency ha poi spiegato come i suoi interessi e il suo stile di vita siano cambiati da quanto ha deciso di fare del volontariato. “Ho dato via il mio cellulare all’ultimo grido, sostituendolo con un altro molto più vecchio; non ho macchina, mi sposto a piedi e se proprio devo andare lontano chiedo in prestito l’auto dei miei genitori”. Un messaggio forte, che molti suoi coetanei probabilmente riterrebbero sconvolgente e che tanti, troppi, stenterebbero a capire.
Fonte: Paola Guarnieri