Poca ‘festa’, molta riflessione grazie alle Donne

CRISPIANO – ‘8 marzo, Festa delle donne’ un accidente. Sarà poco allegra ma molto interessante la Festa in salsa crispianese quest’oggi. Proprio come dovrebbe essere sempre secondo qualcuno: una giornata al massimo dedicata alle commemorazioni, alle riflessioni sui tanti guai, le violenze-privazioni-discriminazioni che ancora subiscono le donne in tutto il mondo. Se ne avrà prova stamane nel Teatro comunale in via degli Aranci. Sorprendentemente alle 9,00 inizierà proprio lì l’undicesima edizione degli ‘Incontri di Marzo’, che quest’anno hanno un titolo lungo e complesso, ‘Mediterranee, le rive della Dea Madre. I dolori della pace. Ab Origine la poesia verso la Dea’.
Sarà un intero ciclo di conferenze dedicato alla feconda “Dea Madre” ed alle sue numerose figlie. Alla lunga inaugurazione crispianese presenzierà nientemeno che il presidente regionale Vendola, l’assessore regionale Silvia Godelli e le autorità civili locali. Tra i relatori spiccano l’antropologa italoamericana Lucia Chiavola Birnbaum, “una delle massime esperte sul tema della Grande Madre, che parlerà dei retaggi e delle metamorfosi della Dea Madre dall’Africa al Mediterraneo” e l’antropologa maltese Rachel Radmilli, che si soffermerà invece sul tema: “Chi è la dea madre? Una riflessione sul ruolo del femminile nel mondo antico e oggi”. Sarà anche quest’ultimo un intervento molto atteso, “poiché proprio l’isola di Malta, fra il V e il IV millennio a.C., fu una delle sedi più importanti del culto della Dea Madre, come testimoniano i templi ancora in piedi di Gigantija, Hagar Qim e Hal Saflieni (3300-2500 a.C.)”.
Quanto agli incontri successivi, si terranno tra Bari, Cisternino e Taranto, per tornare nuovamente a Crispiano il prossimo 29 marzo. Folto il gruppo di organizzatori degli incontri: il Laboratorio Poiesis, la rivista internazionale “Da Qui”, la Regione Puglia rappresentato dall’assessorato al Mediterraneo e alla Pace, la Provincia di Bari, la Provincia di Taranto, il Comune di Cisternino e il Comune di Crispiano.
Fioretto della giornata potrebbe essere allora quello di provare a “sentirsi madre del prossimo”, come ripeteva l’intellettuale nonviolento perugino Aldo Capitini. “Rintracciare un’altra visione della storia della civiltà”, facendo appello “al sentire e vedere femminile che costituiscono una speranza, una possibilità, una via d’uscita dalla crisi di civiltà che l’umanità vive oggi”, è invece quanto afferma lo studioso alberobellese Giuseppe Goffredo, uno degli ideatori delle conferenze di Mediterranee. Così, in queste settimane ci sarà spazio per ascoltare “gli esempi di alcune donne palestinesi e israeliane che, pur colpite da lutti insopportabili, hanno risposto scegliendo la strada del dialogo; le idee di donne statunitensi e irachene che continuano a manifestare contro la violenza e il militarismo dei loro governi; donne mediterranee che in molti paesi si battono contro l’integralismo che utilizza la religione per confermare il potere patriarcale e negare alcuni diritti e libertà fondamentali; e donne meridionali che nel Mezzogiorno lottano contro il potere violento e sanguinoso delle mafie, per liberare la dignità e la memoria dei loro padri, mariti e fratelli”.
Tutto ruota intorno alla Dea Madre secondo Goffredo. Leggendo tra le righe dei buoni propositi di questi incontri, verrebbe da dire che tutto ruota intorno al Mediterraneo, facendo riferimento alle partite geo-politiche internazionali di stretta attualità. Dall’8 al 31 marzo la Puglia diverrà allora terreno di confronto sull’importanza della grande ‘Feconda’, la Dea Madre appunto, per la risoluzione pacifica dei conflitti internazionali, in questi tempo agrodolci scanditi “dalla violenza e ingabbiati fra terrorismo, fondamentalisti e in cui” la politica “fallica” dei maschietti ha “rivelato tutto il suo fallimento politico, ambientale, economico, filosofico”.

Fonte: Cataldo Zappulla