CRISPIANO – “La verità sul Patto di Stabilità di questo Comune, i risultati della lotta all – evasione e l – incidenza della stessa sulla politica di bilancio”. Si apre con questa premessa la nota stampa di novemila battute inviata dall’assessore municipale alle Finanze, Nico Santoro.
“Crispiano ha deciso di stare nel ‘patto di stabilità’ imposto per i comuni sopra i 5000 abitanti, con conseguenti sacrifici in termini di spesa e di cassa e in termini di risposte ai cittadini su problematiche importanti (randagismo, manutenzioni, ed iniziative varie).
I limiti per il Bilancio di Previsione 2006 da rispettare sono i seguenti: riduzione per il 2006 del 6,5 percento per la spesa corrente. Per la voce mutui e finanziamenti nazionali e regionali la spesa non poteva essere superiore all’1 percento di quanto speso nel 2004; riduzione delle spese per il Personale dell – 1 percento rispetto all – impegnato 2004 come da Bilancio Consuntivo”.
L’assessore fa un’altra precisazione: le sanzioni per il mancato rispetto dello stesso Patto scattano a fine anno, a bocce ferme, mentre se durante l – anno vi e – uno ‘splafonamento’, il Comune può decidere di bloccare alcune spese e di rientrarvi. Quali sanzioni attendono i comuni trasgressori? Tra gli altri “l’mpossibilità di fare assunzioni o rivolgersi al lavoro temporaneo per tutto l’anno. E ancora, l’impossibilità di fare mutui per nuovi investimenti (ad esempio strade ed opere pubbliche in genere)”.
Il Bilancio di Previsione 2006 di Crispiano ha previsto una spesa corrente di 2.988.632,00 euro. La Corte dei Conti ha segnalato che il limite è stato superato di circa seicentomila euro. Di rimando, l – Amministrazione guidata da Laddomada ha bloccato gli impegni di spesa che non fossero nei limiti dello stesso: “La previsione superata di 600mila euro – precisa Santoro, ndr – non significa che tali somme sono state spese realmente e quindi il Buco denunciato da Forza Italia” in realtà non c’è. “Invito i cittadini a riflettere su notizie inventate per far presa sull – elettorato carpendone la buona fede”, conclude l’assessore.
Fonte: Cataldo Zappulla