CALENDAR GIRLS

AGIDI e ENFI TEATRO presentano

CALENDAR GIRLS

Di TIM FIRTH basato sul film Miramax scritto da JULIETTE TOWHIDE & TIM FIRTH Traduzione e adattamento STEFANIA BERTOLA

Regia CRISTINA PEZZOLI e con ARIELLA REGGIO e CARLINA TORTA,

MATILDE FACHERIS, CORINNA LO CASTRO ELSA BOSSI STEFANO ANNONI,

NOEMI PARRONI e con TITINO CARRARA

Scene RINALDO RINALDI

Costumi NANÀ CECCHI

Musiche originali RICCARDO TESI

Una Produzione AGIDI e ENFI TEATRO

 

 

Dopo lo straordinario successo delle prime due stagioni da record con 208 repliche in 80 città, tutte sold out, e con più di 145.000 spettatori, Calendar Girls torna per la terza stagione teatrale. Venerdì 16 febbraio lo spettacolo andrà in scena al Teatro Orfeo di Taranto, che colleziona un altro appuntamento imperdibile.

 

Calendar Girls è un testo teatrale scritto da Tim Firth, tratto dall’omonimo film con la regia di Nigel Cole (lo stesso di ‘L’erba’ di Grace’ e ‘We want sex’), di cui lo stesso Firth è autore e sceneggiatore. Il film, di cui erano  protagoniste Helen Mirren, Julie Walters, Linda Bassett, è uscito in Italia nel 2004 diventando un film di culto, molto amato dal pubblico femminile. Nell’adattamento teatrale viene mantenuta l’impostazione corale, con un ruolo da protagonista definito, quello di Chris, interpretata da Hellen Mirrenn nella versione cinematografica e da Angela Finocchiaro in questa teatrale.

 

LA STORIA

 

La storia, ispirata ad un fatto realmente accaduto, è quella di un gruppo di donne fra i 50 e i 60 anni, membro del Women’s Institute (nata nel 1915, oggi è la più grande organizzazione di volontariato delle donne nel Regno Unito), che si impegna in una raccolta fondi destinati a un ospedale nel quale è morto di leucemia il marito di una di loro (Annie). Chris, stanca di vecchie e fallimentari iniziative di beneficenza, ha l’idea di fare un calendario diverso da tutti gli altri, in cui convince le amiche del gruppo a posare nude. Con l’aiuto di un fotografo amatoriale realizzano così un calendario che le vede

 

 

 

ritratte in normali attività domestiche, come preparare dolci e composizioni floreali, ma con un particolare non convenzionale: posano senza vestiti. L’iniziativa riscuote un successo tale da portarle alla ribalta non solo in Inghilterra, facendo volare le vendite del

calendario alle stelle. L’improvvisa e inaspettata fama, tuttavia, metterà a dura prova le protagoniste. Lo spettacolo teatrale, al pari del film, ha avuto un enorme successo in Inghilterra, dove è programmato in diverse versioni dal 2008 ed è tuttora in scena.

 

LE STAGIONI DELLA VITA – Note di regia  

 

Questo è il primo allestimento di Calendar Girls in Italia. La traduzione e l’adattamento del testo originale sono stati affidati a Stefania Bertola, autrice che grazie alla sua ironia ed acutezza ha portato a termine brillantemente un lavoro non semplice: superare le difficoltà che pone il passaggio dalla drammaturgia inglese alla sua versione italiana. Questione di tempi e codici comici che non sempre coincidono. Lavoro ancor più indispensabile considerata l’eccellenza del cast che darà vita allo spettacolo, a partire da un’inedita Angela Finocchiaro impegnata a dar corpo e voce ad una provocatoria ‘femmina alfa’ di provincia, seppellita in un modesto negozio di fiorista, ma con smanie di protagonismo e slanci di generosità. Dopo la morte a causa di una devastante leucemia del marito di Annie, sua amica da una vita, sarà lei ad ideare il calendario e a trascinare le amiche nel realizzarlo per raccogliere fondi.

 

Annie, casalinga a tinte pastello che rinasce dopo la vedovanza, sarà interpretata da Laura Curino, affiancata da un gruppo di attrici estrose e ardite, le Girls: Ariella Reggio (Jessie), Carlina Torta (Ruth), Corinna Lo Castro (Celia) e Matilde Facheris (Cora), la musicista che fa risuonare con il suo pianoforte e il suo canto le mura della sala parrocchiale di musiche di chiesa virate in rythm and blues e rock sfrenati.

Completano il cast Elsa Bossi, direttrice bacchettona dell’associazione e Titino Carrara, a dar vita al bellissimo personaggio di John, malato terminale che riesce sempre a scherzare su di sé e a sorridere fino alla fine, Stefano Annoni, il barelliere goffo che si trasforma in un fotografo di genio, e la smagliante Noemi Parroni impegnata virtuosisticamente con un poker di personaggi: la conferenziera noiosa, la nobildonna liftata, la giornalista col raffreddore allergico e l’estetista con retrogusto di escort.

 

Le prime scelte su cui è stata basata la regia sono state quindi la lingua e i il cast, ingredienti indispensabili per mettere in scena questa commedia, che fa molto ridere ma la cui comicità evolve da un fatto drammatico: la morte di John per una malattia terribile quale la leucemia. Credo che sia indispensabile agganciare la forza comica del testo anche a questo: è una risata in faccia alla morte, è la vitalità dei girasoli che cercano la luce opponendosi al buio dello sparire.

 

“Intendo a questo proposito – commenta Cristina Pezzoli – lavorare intensamente con gli attori per approfondire le relazioni tra i personaggi, in particolare per il gruppo delle donne dell’associazione, in modo da favorire l’umorismo delle situazioni di cui il testo è ricco, puntando sulla leggerezza senza però rinunciare alla profondità dei temi che la storia contiene.”

 

“Ho cercato con Rinaldo Rinaldi, che firma le scene, e con Nanà Cecchi, che firma i costumi – prosegue la regista – di evidenziare la tavolozza delle stagioni che Tim Firth indica per cogliere e

 

sottolineare la relazione tra le stagioni della natura e quelle della vita, non dando un’impostazione visiva troppo realistica e creando un’alternanza tra la claustrofobia della sala parrocchiale dove si svolge gran parte della storia e gli esterni  naturali colorati da autunno, inverno, primavera ed estate.”

 

“Le musiche originali dello spettacolo hanno tre anime: quella legata alla musica da chiesa spesso presente come indicazione dell’autore che connota l’ambiente religioso dell’associazione, quella che parte dall’anima nera del rythm and blues e l’ultima legata alla sinfonia delle stagioni. Per un lavoro di così ampio respiro era necessaria la collaborazione di un musicista colto e pop allo stesso tempo e l’abbiamo trovato in Riccardo Tesi organettista di fama internazionale e compositore versatile.

 

Altra questione centrale che implica precise scelte di messinscena – e forse uno dei motivi del successo evergreen di Calendari Girls – è appunto la realizzazione del calendario. Il nudo di donne che non sono modelle da calendario Pirelli, ma donne con i corpi veri e imperfetti delle donne non ‘photoshoppate’, è una delle scene più divertenti e più complesse da realizzare dello spettacolo. Donne che allegramente e serenamente, anche se con il contributo di qualche giro di vodka, si spogliano per una buona causa, sì, ma anche per divertirsi, per riconoscersi ancora belle e seducenti, anche al di fuori dei rigidi canoni della perfezione e dell’eterna giovinezza. Con coraggio e ironia le Girls si offrono allo sguardo della macchina fotografica e del pubblico per dirci che le stagioni della vita possono continuare a sorprendere.”

“Calendar Girls”

Venerdì 16 febbraio – Teatro Orfeo di Taranto

Ore: 21,00

Costo del biglietto

Euro 38 – Platea e Prima Galleria

Euro 34 – Seconda Galleria e Platea laterale

Euro 27 – Terza galleria

 

I ticket possono essere acquistati presso il botteghino del Teatro Orfeo, aperto tutti i giorni a partire dalle ore 18,00 oppure presso il Box Office in via Nitti a Taranto.

 

 

Stefania Ressa

Ufficio Stampa Teatro Orfeo