Lettera aperta al Presidente della Regione Puglia, dottor Michele Emiliano

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

 

Dottor Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia,

l’intera penisola italiota deve la sua cultura e il suo sapere in ogni campo della scienza, dell’ingegno umano, della politica e delle arti alla Magna Grecia.

La nostra immensa fortuna, purtroppo non pienamente apprezzata, è stata l’avere come maestri gli antichi Greci.

Taranto, da 58 anni, offre loro la possibilità di essere ricordati, presentandosi come sede naturale per il Convegno di Studi sulla Magna Grecia, un appuntamento planetario di massimo interesse che vede, ad ogni edizione, la partecipazione di studiosi di varie nazionalità.

Con non poche difficoltà, l’ “Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia” di Taranto offre ogni anno la possibilità di disquisire su temi importantissimi che riguardano il nostro passato.

Culturalmente parlando, si può ben classificare questo appuntamento tra i più nobili che la Puglia possa presentare al mondo intero.

Ci fa specie e ci indigna, quindi, apprendere che la richiesta di finanziamento di 21.000 euro, presentata alla Regione Puglia, non sia stata da questa recepita o, peggio ancora, bocciata.

Le vogliamo ricordare che, ancora Sindaco di Bari, lei si pronunciò a favore della città di Taranto come unica candidata pugliese possibile quale “Capitale italiana della Cultura 2019”. Già questo basterebbe per rivedere la posizione a livello di decisioni politiche regionali.

Riteniamo la mancata concessione del finanziamento richiesto un insopportabile schiaffo che cancella tutte le ventilate promesse (tra le quali una particolare attenzione verso la provincia tarantina) fatte in un recente passato.

La vetrina internazionale che Taranto merita passa anche per questo convegno che la Regione sembra voler snobbare.

Se si vuole davvero restituire dignità ad un territorio condannato alla sofferenza, bisogna non trattarlo più come un supermercato continuamente visitato da rapinatori.

Come Genitori tarantini chiediamo che la Regione Puglia, della quale anche Taranto fa parte, rivaluti la posizione già espressa che offende un’intera comunità.

Genitori tarantini