Sabato 2 giugno chiude la mostra di foto storiche della collezione privata di Augusto Liuzzi, allestita dall’Associazione “Minerva” nei locali di via R. Elena n. 67. L’ Università del Tempo libero e del Sapere ha svolto, con grande partecipazione e interesse, il suo incontro culturale settimanale “Immagini del passato” all’interno della mostra, con riferimenti ad alcune pagine dell’opera “Ricordi di una vita” di Giovanni Battista Marangi, oggi novantenne, residente a Torre del Lago Puccini (Lucca).
L’esposizione di circa 200 fotografie, hanno fatto rivivere nella mente dei tanti giovani e meno giovani, che hanno visitato la mostra, ricordi ormai sbiaditi di vie, strade, angoli suggestivi e persone, suscitando tante emozioni, motivi di riflessione e considerazioni sulla vita, sulle aspirazioni, sui desideri di generazioni.
Rivedere la Crispiano di un tempo, con il Canale Lezzitello, che attraversava il centro con l’acqua che scorreva a cielo aperto; la Torre Cacace, con il suo albero di avvistamento sul porto di Taranto; la piazza centrale, piena di gente che chiacchierava sui fatti del giorno, o si attendeva di essere ingaggiati per una giornata di lavoro in campagna; il mercato settimanale e le fiere giù alla “Villa”; via XIV novembre (la vecchia via del Colle), che ricorda la data dell’autonomia comunale; Villa Petruzzi,di proprietà dell’ing. Carlo Natale che ha donato i suoi libri alla Biblioteca Comunale di Crispiano, (oggi proprietà dell’ing. Raffaele Vinci); la Torre Mininni (già Lupoli), dominante nel panorama e suggestiva per il patrimonio storico-artistico in essa conservato.
Tutto questo non può non suscitare interesse per un mondo che ormai non c’è più; è un mondo che è esistito, che ha lasciato traccia di sé, che ha dato i natali alla Crispiano di oggi; che ha visto operare i genitori, gli antenati che, col loro modo di essere, hanno contribuito a far crescere la civica e tranquilla cittadina che oggi vanta Crispiano.
“In quelle foto, in quelle immagini c’ e’ la nostra storia, la nostra cultura , il nostro modo di essere; sono immagini di un passato, del nostro passato, che ci aiutano a scoprire un mondo che non c’è più, ma che è importante per la nostra vita – dice il prof. Speziale – perché ci aiutano a vivere, ci aiutano a crescere, ci aiutano a capire chi siamo veramente e da dove veniamo, ci aiutano ad individuare traguardi utili al nostro avvenire. Testimoniano le opere dei nostri primi amministratori, i sacrifici di quanti hanno dovuto emigrare, di quanti sono restati, di quanti hanno sofferto per un tozzo di pane, per un rifugio, una casa da costruire, un campicello da arare e dissodare”.
Nadia Bombi che ha visitato la mostra, propone di replicare la stessa nelle scuole e commenta: “ho ammirato le vecchie foto esposte e devo dire che siete stati proprio bravi. Il materiale era ottimo ed è stato esposto davvero bene; le didascalie erano semplici ed esaurienti. Un percorso emozionante. Rinnovo i miei ringraziamenti e il mio plauso al prof. Speziale sia per la sua esposizione, sia per la passione profusa, che è riuscita a trasmettere l’emozione di un passato nemmeno tanto remoto”.
Altri visitatori hanno voluto esprimere, sul registro messo a disposizione, i ricordi e le loro emozioni riconoscendo nelle foto, luoghi in cui trascorrevano gli anni della fanciullezza e le persone segnate dal duro lavoro della campagna.
“La reale storia delle nostre passate generazioni – scrive Michele Palazzo – non è altro che il segno tangibile della società, nei caratteri educativi ed esistenziali, che viene tramandata alle nuove generazioni, siamo orgogliosi di aver ricevuto tale dono; si auspica di non dimenticare e soprattutto di imparare, nel doveroso rispetto di quello che eravamo e di quello che siamo”. “Per me dice – Marianna Brandi – questa mostra vuole far vedere la differenza tra il passato e oggi. E’ molto emozionante per me vedere foto antichissime in epoche in cui io non c’ero, vedere com’era il passato prima della mia età, perché io non l’avevo mai vista la mia città. Bella mostra, complimenti ad Augusto Liuzzi e a tutti quelli che hanno partecipato a far sì che questa bellissima mostra potessero ammirarla tutte le persone”.
Sino al 2 giugno la mostra può essere visitata, gratuitamente, dalle ore 10,00 alle12,30 e dalle ore 16,30 alle ore 20,30.
Michele Annese