RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Il Comune di Crispiano ha accumulato con la CISA, l’azienda presso la quale conferiamo il rifiuto indifferenziato, un debito di oltre 165mila euro, per fatture che risultano non pagate da gennaio a settembre 2016. La CISA sostiene di aver sollecitato più volte il Comune per il pagamento delle fatture, per le quali sono state emesse le Determine di liquidazione, ma non sono stati materialmente versati i soldi. La CISA ha perciò ottenuto un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Bari, per il quale il Comune dovrà saldargli tutto il debito, pagargli gli interessi e anche le spese legali. E si presume che ci sarà anche un’ulteriore costo per farsi anticipare i soldi dalle banche. Il Comune ha presentato un ricorso contro questo decreto, per il quale ha impegnato ulteriori 10mila e 500 euro (Determina n. 164 del 16/03/2017). Sulla base di cosa? Le motivazioni al momento non sono state rese note, ma ci auguriamo che ci siano fondati motivi, altrimenti non si fa che peggiorare la situazione. Resta il fatto che: – i cittadini, i commercianti e gli imprenditori di Crispiano, fanno i salti mortali per poter pagare nei termini previsti la TARI, ma il Comune non paga in maniera puntuale le aziende; – questo debito, nonostante fosse conosciuto da tempo, non è stato messo in chiaro nel piano di rientro; – contro l’ingiunzione si fa un ricorso, non si capisce sulla base di cosa, che solo di avvocato ci costa ulteriormente un bel po’; alla fine, comunque, a pagare gli interessi e le spese legali non saranno i responsabili di questa malagestione, ma saremo sempre noi contribuenti. E nel frattempo, nonostante le casse siano così vuote, si continua a versare denaro per iniziative come quella dei fiori: un evento un po’ kitsch, con ridicoli guinness, trulli posticci che non c’entrano niente con Crispiano e soprattutto incentrato su aziende e prodotti NON locali. Se ricordate l’avevano anche spacciato per un evento a costo zero per il Comune… Peccato che poi ogni tanto nel corso dell’anno spuntava qualche determina di pagamento per quella manifestazione. Bene, continuiamo così: tanti fiori… e poche “opere di bene”.
Fonte: Paese Futuro