Il 14 novembre, con una solenne cerimonia organizzata al Teatro Comunale, è iniziato ufficialmente l’anno che condurrà il Comune di Crispiano ai festeggiamenti per il centenario dell’autonomia di Crispiano. Fino al 14 novembre del 1919 era una frazione di Taranto.
La cerimonia è stata aperta, nel cuore di Piazzetta Casavola antistante il Teatro, sulle note del Canto degli italiani intonato dal complesso bandistico Orchestra di Fiati Città di Crispiano, diretto dal prof. Francesco Bolognino.
Tra i presenti alla cerimonia, oltre al Sindaco Luca Lopomo, anche il Prefetto di Taranto Donato Cafagna, il prefetto crispianese Francesco Tagliente, già Questore di Roma e Prefetto di Pisa, il viceprefetto Mario Volpe già Commissario prefettizio del Comune di Crispiano dopo lo scioglimento della precedente amministrazione, il consigliere regionale Renato Perrini, gli ex sindaci Egidio Ippolito, Giuseppe Laddomada, Antonio Magazzino e Giuseppe Scialpi, i comandanti della stazione dei Carabinieri Cosimo Vinciguerra e della Polizia Municipale Donato Greco, la Giunta e i Consiglieri di maggioranza e di opposizione comunali, e i rappresentanti delle Associazioni delle diverse Armi e Corpi dell’Esercito e del mondo del volontariato.
Prima di fare ingresso in Sala, il sindaco Lopomo ha scoperto il Gonfalone restaurato per la circostanza, posto alle spalle dell’Ufficio del primo Sindaco Pasquale Mancini, la cui ambientazione è stata appositamente ricreata con mobili originali in una saletta del Teatro.
Il sindaco Lopomo, prendendo la parola per il saluto istituzionale, ha posto l’accento sui valori della comunità crispianese rappresentata in Sala anche dai 4 Sindaci: Ippolito, Laddomada, Magazzino e Scialpi.
“Oggi – ha esordito Lopomo – è il compleanno del nostro comune, 99 anni portati bene con qualche acciacco. Oggi abbiamo il portafoglio vuoto certo ma siamo circondati da ricchezza, le nostre associazioni, i nostri commercianti, il calore dell’accoglienza che solo una comunità sana e ricca di valori sa dare.
Da lì siamo partiti dalla consapevolezza che il centenario non è di una parte, di un colore – ha proseguito – ma di tutta la comunità e tutta la comunità ha risposto con più di 50 eventi spalmati durante tutti i 365 giorni che da oggi ci dividono dalla data del nostro centesimo compleanno.
Abbiamo riconsegnato alla comunità il gonfalone originario del 1919, la stanza del primo sindaco Pasquale Mancini, affinché tutti e soprattutto le nuove generazioni ne possano apprezzare bellezza e il valore storico.
Oggi – ha detto ancora il Sindaco Lopomo – comincia un cammino, abbiamo voluto una manifestazione sobria e semplice e siamo consapevoli della responsabilità dell’onore e dell’onere che abbiamo nel condurre come amministrazione questa comunità in questo anno speciale. Siamo persuasi che il nostro ruolo deve essere solo un ruolo di servizio e di accompagnamento e ci sforzeremo di interpretarlo con umiltà e rispetto, e contiamo sull’aiuto e sulla partecipazione di tutti.
Iniziamo questo percorso dunque – ha concluso con l’auspicio che sia l’occasione per riflettere si sul passato, per rinforzare la nostra identità, le nostre tradizioni, correggere gli errori, ma soprattutto per preparare il futuro delle nostre nuove generazioni perché una comunità che non conosce il suo passato non ha un futuro. E soprattutto, parafrasando una celebre frase, perché questa comunità, la nostra Crispiano, non ci è stata lasciata in eredità dai nostri avi, ma in prestito dai nostri figli ai quali abbiamo il dovere di restituirla migliore di come l’abbiamo trovata”
A seguire, nella veste di rappresentante del Governo, ha preso la parola il prefetto Donato Cafagna ponendo al centro del suo intervento il valore dei Comuni.
La serata è stata moderata dal regista e autore teatrale dialettale Michele Vinci che ha declamato due suoi componimenti tematici in vernacolo.
Il primo è uno spassoso omaggio ai “soprannomi” delle famiglie crispianesi in un’immaginaria cerimonia matrimoniale. Il soprannome per tanti anni identificava l’appartenenza di ciascun crispianese ad una determinata famiglia. Affibbiati come scherno ai primi abitanti del borgo, si sono tramandati nel tempo, sostituendo di fatto i veri cognomi.
L’altra poesia declamata da Vinci è una dichiarazione d’amore per il proprio paese, con l’esaltazione della sua bellezza.E la scelta del dialetto non è stata casuale: la lingua locale è un altro gonfalone da conservare con cura perché anch’essa rappresenta la specificità e l’identità del popolo di Crispiano.
Sono stati poi proiettati due video. Il primo molto emozionante relativo ad una intervista rilasciata a Michele Vinci dal crispianese centenario Rocco Pergolese che con una straordinaria lucidità e capacità rievocativa e comunicativa ha ricordato la figura del primo sindaco Pasquale Mancini e la vita cittadina dell’epoca citando l’evoluzione con l’avvento dei servizi citando luce, acqua, fogne e ferrovie. E’ stato poi proiettato il videomessaggio augurale dell’avvio verso il centenario fatto dal Vescovo di Trapani Fragnelli da tutti i compaesani chiamato affettuosamente don Pierino.
Sul palco si sono esibite Concetta Vitale e Vanessa Luccarelli con la tradizionale pizzica, una danza popolare detta anche pizzica pizzica.
L’attore Rino Massafra ha dato poi lettura del programma del primo sindaco Mancini.
Anche la crispianese Onorevole Alessandra Ermellino ha voluto manifestare la vicinanza alla sua comunità con un messaggio
L’evento è stato concluso con i saluti di chiusura del Sindaco Lopomo che, per rendere omaggio alla comunità, ha posato per i fotografi davanti al gonfalone restaurato insieme con gli altri sindaci che lo hanno preceduto.
Al termine, all’esterno del Teatro, momento conviviale con sfiziose pettole fritte, tipiche della cucina pugliese, offerte dalla Pro Loco Crispiano, buon vino offerto dall’Associazione Amici da sempre e commenti, tutti positivi, sulla cerimonia con strette di mano e abbracci al Sindaco Lopomo e agli organizzatori dell’evento come Assessori, Consiglieri, e rappresentanti delle Associazioni.
Agenparl