Ovvero: Crispiano senza Storia o senza storici?
Sono in molti i Crispianesi che rimpiangono la dipartita di Lino Bello, indicato a gran voce come storico delle diverse vicende del nostro paese. Alcuni giorni fa si è tenuto in incontro impreziosito da citazioni dal Siracide con il titolo: “Storia e cultura religiosa a Crispiano”. Tutto ciò, per confermare periodi storici e per illustrare quali furono le vicende che i nostri avi vissero per ottenere l’Autonomia Comunale nel 1919. La partecipazione quindi, presumeva la curiosità di comuni mortali -come noi- orgogliosi di testimoniare e difendere le radici storiche del nostro paese natio. Come si è da sempre conosciuto le notizie storiche scritte da Blandamura, Quagliati, oltre alle memorie del primo sindaco Pasquale Mancini, fino ad arrivare alle ricerche storiche effettuate dal compianto Lino Bello (su citato) sono ritenute da gran parte dei Crispianesi, notizie valide ed autentiche. La disamina di tutto ciò, ci porterebbe di certo molto lontano. In tempi non remoti, interessammo il FAI (la Dott. Ssa Spanevello- sede di Milano) per far diventare Luogo del Cuore la Cripta Santa Maria di Crispiano, ma gli amministratori dell’epoca avevano altro da fare. Pertanto noi, insieme ai nostri affezionati lettori, da sempre, siamo contro a chi deturpa anche soltanto ruderi antichi che testimoniano la nostra storia. Infatti, siamo contro lo scempio operato per il Vallone Lezzitello e le sue Grotte con l’inserimento di percorsi predefiniti da “chianche albanesi”; allo stupro della Chiesa Vecchia e dei restanti affreschi medievali, facendoli convivere ai WC e annesso lavabi; siamo contro l’opera distruttiva della Cripta Pozzo Carucci e, a quella di Santa Maria di Crispiano, dove, anni fa, per mano di un incallito sognatore, gli affreschi furono deturpati con un panno imbevuto di vernice. (atto vergognoso, sottolineato a quel tempo, da Lino Bello). Pertanto, siamo ulteriormente contrari a chi deturpa le nostre origini anche verbalmente, come è avvenuto all’incontro culturale su citato. In quel consesso è stato affermato che gli affreschi della Cripta Santa Maria di Crispiano non sono di ottima fattura; non sono una rarità; non sono di epoca Basiliana e tanto meno Benedettina. Le tristi precisazioni, (secondo il buon senso culturale) sono state evocate con molta presunzione, simile a quella di simpatici imbecilli che non conoscendo la materia di cui parlano, rispondono verbalmente con la stupenda interiezione: “Boh!”. All’incontro “Storia e cultura religiosa a Crispiano” è stato dichiarato che l’attuale Chiesa Vecchia non è quella che il Blandamura visitò i ruderi della Chiesa intorno al 1500 e in seguito ricostruita. Certe dichiarazioni creano indignazione ed offesa al buon senso. Purtroppo, le nostre modeste capacità conoscitive di quegli scritti storici da Blandamura, Quagliati e di Lino Bello, non ci consentono d’interloquire con presunti “Oracoli dalla conoscenza storica di Crispiano”. Per cui, non ci siamo resi conto dell’esistenza di novelli storici che vivono momenti onirici da incubi e, che questi, alle platee dei loro ascoltatori o, a eventuali sprovveduti lettori, riescono persino a propugnare i loro scritti poco saggi ( vedi pag. 10 in “ Gravine e Tratturi pascoli e campi a Crispiano) dove si afferma che il più grande poeta della latinità “ Virgilio”, ( testuali parole) sia soggiornato a Crispiano, vissuto un periodo della sua vita e morto non a Taranto o, a Brindisi ma, a Crispiano. Ai novelli storici occorrerà crederli? Fin che la barca va. …Caronte insegna.
Associazione culturale “Qui e Ora Due Occhi Belli Crispius”- Francesco Santoro